PERUGIA - A quasi quattro mesi dalla morte di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato morto in un monolocale di via del Prospetto il 29 gennaio, la procura di Perugia si avvia verso la...
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E anche di questo hanno parlato ieri papà Michele e mamma Teresa arrivati a Perugia per portare alcune cose alla figlia Anna e per incontrare Annamaria Greco, il sostituto procuratore a cui è stato coassegnato (con il capo Raffaele Cantone) il fascicolo sulla morte di Andrea dopo il recente pensionamento dell’aggiunto Giuseppe Petrazzini. Al magistrato, accompagnati dai loro avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli, i genitori dello studente hanno chiesto un ulteriore «sforzo investigativo» per accertare - come ipotizzano loro - se Andrea in quell’appartamento fosse davvero solo. «Nostro figlio era un abitudinario - ha spiegato Michele Prospero -, chiudeva sempre la porta a chiave. Perché, se era anche solo, quella dell’appartamento è stata trovata non chiusa?». Altre perplessità dopo aver in qualche modo incamerato l’ipotesi del suicidio, seppur nato da un’istigazione. E i familiari questa risposta la aspettano da E.V., noto ad Andrea come Valemno, essendo stato l’ultimo a parlare con lo studente e ad averlo visto vivo nell’ultimo video inviato in chat prima di morire e poi cancellato. Ma qualcun altro ha avuto modo di vederlo e scaricarlo prima dell’eliminazione? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero