Perugia 1416 stoppata dalla Regione: «Tre anni sono pochi»

Perugia 1416 stoppata dalla Regione: «Tre anni sono pochi»
PERUGIA - Perugia 1416 stoppata in consiglio regionale. La manifestazione perugina resta fuori dall’albo delle manifestazioni storiche e quindi da potenziali finanziamenti....

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PERUGIA - Perugia 1416 stoppata in consiglio regionale. La manifestazione perugina resta fuori dall’albo delle manifestazioni storiche e quindi da potenziali finanziamenti. Con sette voti favorevoli e dodici astensioni, ieri mattina l’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la proposta di modifica della legge sulla Disciplina delle manifestazioni storiche. L’idea era di ridurre da cinque anni a tre “la vita minima” di una manifestazione necessaria per l’iscrizione nell’elenco regionale delle manifestazioni storiche. Alla fine hanno votato a favore Marco Squarta (Fdi), Roberto Morroni (Fi), Emanuele Fiorini (Lega), più Claudio Ricci, e Sergio De Vincenzi, ma anche Attilio Solinas (Mdp) - «facendo un ragionamento di buon senso, se un assessore di un Comune mi chiede di modificare una legge per ottenere maggiori finanziamenti dallo Stato, ritengo che come istituzione non dovremmo ostacolare una richiesta di questo genere» - e Silvano Rometti (Socialisti). Astenuti i consiglieri del Pd e del Movimento 5 Stelle.

L’impulso alla modifica era passato attraverso il dibattito nella commissione in Regione, dopo la richiesta del Comune di Perugia proprio in riferimento a “Perugia 1416” e alla possibilità di accedere a contributi ministeriali soltanto attraverso l’iscrizione nell’elenco delle manifestazioni storiche. Ma è arrivato lo stop in aula. I dem perugini Giacomo Leonelli e Carla 

Casciari hanno chiesto di discutere le ricadute della manifestazione, presa di posizione simile anche dall’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini: «Cambiare la legge rischia di costituire un precedente sfruttabile anche da altre manifestazioni». I 5 Stelle, invece, hanno rimarcato come la modifica avrebbe introdotto criteri di valutazione troppo soggettivi. Quindi niente da fare, almeno per ora. «La bocciatura della proposta di modifica è grave - attacca Claudio Ricci - la proposta nasceva per includere feste storiche rilevanti: “Perugia 1416’” (già tre edizioni svolte), ma anche altre realtà emergenti in diversi luoghi dell’Umbria, molto interessanti, come il “Palio del Cupolone” di Santa Maria degli Angeli». «Nessuna preclusione - spiega Leonelli - la prova muscolare del centro-destra ha reso inaccoglibile la proposta, volevamo semplicemente conoscere dati riguardanti l’indotto della manifestazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero