Terni, tremila pendolari con il fiato sospeso

Viaggiatori alla stazione di Terni
In tremila con il fiato sospeso. Sono i pendolari ternani. Gran parte di loro è in smart working o frequenta le lezioni universitarie da casa. La ripartenza, però,...

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In tremila con il fiato sospeso. Sono i pendolari ternani. Gran parte di loro è in smart working o frequenta le lezioni universitarie da casa. La ripartenza, però, preoccupa non poco perché temono un salto nel buio. Con stravolgimenti che potrebbe rivoluzionare i collegamenti tra Terni e Roma, e la possibilità di tornare al mezzo privato pe raggiungere la Capitale. Quali corse resteranno, come si viaggerà in sicurezza nei vagoni, quali modalità di accesso alle stazioni. Questi gli interrogativi che il Comitato pendolari di Terni pone all'attenzione tanto di Trenitalia quanto delle Istituzioni. «Non solo. Vorremo sapere anche se sono previsti rimborsi per gli abbonamenti annuali visto che per due mesi gran parte dei pendolari ternani non hanno usufruito dei treni», dice Davide Anullo, nuovo portavoce del Comitato. Impegnati in gran parte nel settore dei servizi (lavori in ufficio) o studenti universitari, i pendolari ternani da quasi un paio di mesi non raggiungono più la Capitale in massa come capitava quotidianamente prima dell'emergenza Covid-19. I viaggi nei vagoni pollaio, fortunatamente, saranno solo un brutto ricordo, ma il Comitato teme un salto nel buio, quando si tratterà di tornare alla normalità. 

«Non si tratterà più solo di affrontare questioni economiche e organizzative, ma quello che i pendolari stanno vivendo è un cambiamento epocale», sostiene il portavoce Anullo. In alcuni casi lo smart working potrebbe essere anche una soluzione definitiva, che durerà anche dopo la fine dell'emergenza, ma il tema della ripartenza andrà comunque posto per tutte le altre categorie di lavoratori che non possono lavorare da casa. E la preoccupazione è sempre quella di finire come viaggiatori di serie B. 

«La preoccupazione latente è che Trenitalia - teme Anullo approfitti della situazione per depauperare un'offerta pendolare già ridotta all'osso sacrificando treni in virtù del maggior bisogno di mobilità per le tracce dell'alta velocità». In sostanza, il numero delle corse rischia una rivoluzione. Anche a prescindere dall'alta velocità o meno, come nel caso della corsa Terni Rieti che sarà soppressa proprio a partire da oggi. «Il treno delle 6 e 57 per Rieti da Terni è stato soppresso», dice ancora Anullo. Una Fase 2 che per i pendolari di Terni inizia con il piede sbagliato. «Non so quanti domani (ogg, ndr) - prosegue il portavoce del Comitato - torneranno a Roma per lavoro o studio, ma invito tutti i pendolari a fare quadrato in questa fase di transizione e segnalare al Comitato i disservizi e le difficoltà riscontrate».
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Il Messaggero