«Non si tratterà più solo di affrontare questioni economiche e organizzative, ma quello che i pendolari stanno vivendo è un cambiamento epocale», sostiene il portavoce Anullo. In alcuni casi lo smart working potrebbe essere anche una soluzione definitiva, che durerà anche dopo la fine dell'emergenza, ma il tema della ripartenza andrà comunque posto per tutte le altre categorie di lavoratori che non possono lavorare da casa. E la preoccupazione è sempre quella di finire come viaggiatori di serie B.
«La preoccupazione latente è che Trenitalia - teme Anullo approfitti della situazione per depauperare un'offerta pendolare già ridotta all'osso sacrificando treni in virtù del maggior bisogno di mobilità per le tracce dell'alta velocità».
In sostanza, il numero delle corse rischia una rivoluzione. Anche a prescindere dall'alta velocità o meno, come nel caso della corsa Terni Rieti che sarà soppressa proprio a partire da oggi. «Il treno delle 6 e 57 per Rieti da Terni è stato soppresso», dice ancora Anullo. Una Fase 2 che per i pendolari di Terni inizia con il piede sbagliato. «Non so quanti domani (ogg, ndr) - prosegue il portavoce del Comitato - torneranno a Roma per lavoro o studio, ma invito tutti i pendolari a fare quadrato in questa fase di transizione e segnalare al Comitato i disservizi e le difficoltà riscontrate».
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