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Hanno colpito duro i rincari energetici, ma ora è la carenza idrica a far sentire i suoi effetti sui listini dell’ortofrutta in Umbria. Il paniere ufficiale Istat, con le rilevazioni nei due capoluoghi, dice che in un anno i prezzi sono cresciuti del 7,14% e tale corsa, stando alle anticipazioni nazionali, è continuata a giugno. Insalata e limoni sono rincarati del 24%, i pomodori ciliegini quasi del 60% e persino le mele costano in media dal 10 al 15% in più.
Acquistare frutta e verdura è diventato quasi un lusso ma pur di non rinunciare si riducono quantità e, sempre più spesso, la qualità. «L’Umbria rispecchia l’andamento generale dei prezzi – osserva Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria – e in queste ultime settimane i prezzi di certa frutta, con la produzione arrivata a fine stagione, sono raddoppiati, come le ciliegie». Per la varietà “duroni”, ad esempio, a Perugia i prezzi variano dagli 8,50 ai 12 euro al chilo, passando dai supermercati ai fruttivendoli. Alla luce dei prezzi dell’ortofrutta di giugno, l’indice dei prezzi regionale è destinato a superare l’8%. «Questo avrà effetti pesantissimi sui bilanci di una famiglia media - aggiunge Falcinelli – per la quale abbiamo stimato una spesa aggiuntiva di quasi 2.500 euro». Il rischio è tornare a un tasso di inflazione a due cifre, considerando anche lo scatto di prezzi come pane (11,3%), pasta (16,5%) e farina (45%). «Non tutti gli aumenti sono giustificati dai problemi del momento», avverte Ada Girolamini, presidente regionale Adoc. «Siamo preoccupati per le speculazioni contro le quali deve intervenire “Mister Prezzi” che ha una funzione di controllo e verifica, anche su segnalazione dei cittadini, proponendo azioni mirate al governo. Come Adoc, abbiamo chiesto di vigilare anche sul fenomeno dello “shrinkflation”: per settimane ci hanno detto che i prezzi della pasta e del riso non erano aumentati, scoprendo che nelle quantità c’era una quantità inferiore».
Dove non colpisce il caro-energia, c’è il meteo ad aumentare i problemi. «I prezzi di finocchi e pomodori stanno battendo il record degli aumenti – aggiunge Falcinelli – con ritocchi praticati su prezzi già elevati».
Il Messaggero