PERUGIA Nuovi aumenti in vista per i prodotti da forno in tutta la regione. Una decisione obbligata per fornai e panificatori umbri a causa dei rincari energetici e delle materie...
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PERUGIA Nuovi aumenti in vista per i prodotti da forno in tutta la regione. Una decisione obbligata per fornai e panificatori umbri a causa dei rincari energetici e delle materie prima. A partire dalla farina il cui prezzo in tre mesi è cresciuto del 60%. «L’alternativa ai rincari è chiudere le nostre attività», spiega Luigi Bonucci, portavoce del coordinamento dei panificatori associati Cna Umbria.
L’organismo si è costituito nei mesi scorsi e composto da 17 imprenditori in rappresentanza degli iscritti all’associazione e dei vari territori della regione. Con Bonucci, ci sono Giorgio Cecchini, Claudio Puccetti, Francesca Galletti, Mauro Passagrilli, Doriano Cangi, Silvia Duranti, Fabio Pioppi, Davide Mela, Nazzareno Pizzoni, Piero Perella, Federico Argenti, Giuliano Latini, Giampiero Rossetti, Tiziano Brunetti e Sandro Lisarelli. Una rappresentanza dei circa 500 panifici che, tra produzione e rivendita, sono attivi nella regione. «L’unica alternativa all’aumento dei prezzi è spegnere i forni», ribadisce Bonucci. «La dipendenza dalle forniture estere di frumento duro e tenero, mais, gas ed energia elettrica espone anche le nostre imprese alle turbolenze dei mercati internazionali e l’incremento dei prezzi che ci accingiamo a varare potrebbe non essere l’ultimo».
Le tensioni sui prezzi riguardano sempre più prodotti alimentari e il protrarsi del conflitto in Ucraina le ha intensificate pregiudicando la stabilità dei mercati di tutte le materie prime, in particolare quelle agricole, tra speculazioni e incertezze iniziate prima del 25 febbraio. «Basti pensare che negli ultimi mesi il costo della farina ha registrato aumenti di circa il 60% - osserva Bonucci - aggiungendosi alla scarsità di prodotti come uova, latte e derivati e ai rincari dei costi energetici, con picchi di oltre 300%.
Il Messaggero