"Pane e pizza" al carcere di Terni: Un progetto per i detenuti e i destinatari della messa alla prova

"Pane e pizza" al carcere di Terni: Un progetto per i detenuti e i destinatari della messa alla prova
TERNI - I detenuti di Sabbione tornano a sfornare pane e dolci. Lo fanno utilizzando le attrezzature di quel Forno solidale...

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TERNI - I detenuti di Sabbione tornano a sfornare pane e dolci.

Lo fanno utilizzando le attrezzature di quel Forno solidale inaugurato a Sabbione nel 2006 dall’allora direttore del penitenziario Francesco Dell’Aira e fermo da diversi anni.

Il nuovo progetto è stato messo a punto dalle associazioni Demetra e Arciragazzi Gli Anni in Tasca. Si intitola “Pane e piazza” e sta già formando la squadra di detenuti che diventeranno esperti nella preparazione di prodotti da forno.

Che saranno “pubblicizzati” nel corso di eventi organizzati nelle piazze della città.

“Oggi abbiamo fatto la prima sfornata” dicono Caterina Moroni e Marco Coppoli, coordinatori del progetto sostenuto dalla Fondazione Carit.  “Sono settimane di prove per capire quale possa essere il prodotto finale competitivo”. Pane, pizza e dolci sfornati dai detenuti del penitenziario in questa prima fase del progetto vengono distribuiti alle associazioni che a Terni si occupano di povertà.

“L’obiettivo - spiegano Caterina e Marco - è arrivare a dicembre con un gruppetto ristretto di detenuti che possano fare una produzioni intensiva. Si tratterà di individuare il brand più competitivo che possa garantire un business che accorci le distanze tra carcere e società civile e sia strumento per l’inserimento lavorativo”.

L’altra azione vede protagoniste venti persone destinatarie della misura della messa alla prova. Chiamate a riqualificare  spazi abbandonati della città, come l’ex campo di calcio del quartiere Italia.

“Non si tratta solo di utilizzare la forza lavoro per rimettere a posto ma di creare in quei luoghi iniziative con la gente del quartiere. Un percorso di rigenerazione urbana, sociale e umana che vedrà le persone coinvolte nei programmi di giustizia riparativa impegnate nelle iniziative culturali delle nostre associazioni” precisano Marco e Caterina.

“Questo progetto  - sottolinea Silvia Marchetti, direttrice dell’ufficio esecuzioni penali esterne di Terni - offre alle persone in esecuzione di misure e sanzioni di comunità valide opportunità tratta mentali e consente di sensibilizzate la comunità sul tema della giustizia e della riparazione”.

La riapertura del laboratorio di panetteria viene salutata con soddisfazione dal direttore del carcere, Luca Sardella e dal comandante della polizia penitenziaria, Fabio Gallo: “Siamo felici di ripristinarlo - dicono. La speranza è di favorire l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro esterno essendo quella della panificazione una specializzazione ricercata e gratificante”.

A sostenere il progetto, svolto in collaborazione con la cooperativa Helios, le imprese Salus Ambiente Terni, Secur3level/ FormaCard, S.i.c.e. e Met, Mascio Engineering.

 

 

 

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Il Messaggero