Pandemia, quattro giorni decisivi la discesa dei contagi, ecco perché

ricercatrice al lavoro sul coronavirus
PERUGIA Pur col 13% di casi in più in un giorno, il trend dei contagi nella regione sembra ormai stabilizzarsi con una crescita che da una settimana resta ampiamente sotto...

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PERUGIA Pur col 13% di casi in più in un giorno, il trend dei contagi nella regione sembra ormai stabilizzarsi con una crescita che da una settimana resta ampiamente sotto il 20%. I prossimi saranno giorni decisivi per arrivare allo “scavallamento”, con la curva dei contagi che, come si fa notare dalla Protezione civile regionale, sta assumendo un andamento geometrico, non più esponenziale. Sono tornati a salire i ricoveri (+14%) anche quelli in intensiva (2 in più ieri), mentre sembra circoscriversi il numero degli “osservati”.

Dietro questo dato, seppur volatile, continua a dare indicazioni incoraggianti anche sulla progressivo contenimento dei contatti sociali e quindi della possibile diffusione del contagio. «L’Umbria è una delle poche regioni che raccoglie questo dato – spiegano dalla Protezione civile regionale – gestito al centro operativo tramite una funzione sanità che cerca di tenere traccia anche di questa informazione. È un dato difficile da gestire perché molto dinamico, legato anche agli asintomatici che si mettono in auto-quarantena, pur facendolo sapere al sistema sanitario, ma a volte per iniziative di prevenzione personale non legate effettivamente a un possibile contagio». Il gruppo di “osservati” alle 8 di ieri era pari a 2.814, con 42 unità in meno rispetto al giorno precedente e una tendenza che nell’ultima settimana, fatto salvo il 24 marzo, si è sempre mantenuta sotto le 200 unità. Nel rapporto coi positivi, si è passati da 20 a 3,5 osservati ogni “attualmente positivo”. «Questo contenimento può essere legato alle misure di contenimento – aggiungono dalla ProCiv regionale – e da ormai 4-50 giorni questi numeri sono allineati con quelli offerti dai sistemi predittivi che abbiamo sviluppato con un modello epidemiologico. Speriamo che come sembra, ci stiamo avvicinando al picco e questo, nei prossimi 3-4 giorni, vorrebbe dire vedere questi numeri ridursi in maniera sistematica». Intanto, insieme alle informazioni sugli “osservati” la ProCiv regionale si prepara a pubblicare nel canale della Regione, anche gli open data con un dashboard anche più ricco di quello del dipartimento nazionale.
LA DIFFUSIONE 
Seppur volatile, negli ultimi giorni, anche l’andamento dei positivi sembra stabilizzarsi verso una frenata costante. «È vero che stiamo oscillando, ma questo è legato anche ai tempi necessari per i tamponi, ma quello che sembra è che l’impatto delle misure di contenimento ci sia e in Umbria, rispetto ad altre regioni limitrofe, la crescita del dato sui contagi è avvenuta più in ritardo è in modo più contenuto: questo anche per aver intercettato nel tempo l’inasprimento delle misure di contenimento nazionali».

Vietato abbassare la guardia, vista la crescita del numero delle persone che necessitano di ricovero e quelle che devono essere trasferite in terapia intensiva. Nel primo caso, parliamo di una regione dove un positivo su quattro deve essere collocato in ospedale e un degente su quattro in rianimazione, ma entrambi i rapporti stanno scendendo. «Dobbiamo “svalicare”, siamo nel momento più difficile perché da una parte le dotazioni nazionali stanno cominciando ad arrivare, anche se in numeri e in tempi non perfettamente compatibili con le esigenze, ma l’importante è tenere qualche giorno per scavallare il momento, visto che anche i posti in intensiva ci sono». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero