ORVIETO - L'Alta velocità rallenta i treni. No, non è un ossimoro ma il disagio ormai quotidiano che vivono i pendolari orvietani alle prese con...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Direttissima, ricordiamo, non è una linea dedicata all'Alta Velocità, per il banale motivo che non vi è una linea alternativa in grado di garantire in modo dignitoso ed efficiente ildiritto alla mobilità dei nostri territori. Agli amministratori di comuni e regioni chiediamo innanzitutto di sostenere con noi questo diritto, che non sta, lo abbiamo detto tante volte, nell'ottenere "la freccia" per la propria stazione, un fatto senz'altro importante ma che non risolve certo il tema della mobilità, ma nel garantire ai cittadini un collegamento affidabile ed efficiente».
A CHIUSI ARRIVA IL FRECCIAROSSA, ORVIETO AL PALO Ma intanto, dopo Perugia, da dicembre ci saranno due coppie di Frecciarossa che si fermeranno a Chiusi mentre la stazione di Orvieto, che è sulla tratta dell'Alta Velocità, resta al palo. «Ciò si deve esclusivamente alla incapacità e alla estrema debolezza del Sindaco Germani», attacca il capogruppo di Identità e Territorio, Stefano Olimpieri. «Siamo assolutamente felici che Perugia e Chiusi siano stazioni del FrecciaRossa - prosegue - ma dobbiamo affermare che siamo assolutamente indignati di come il sindaco e il Pd abbiano snobbato e deriso l’ipotesi di portare sul tavolo della Regione Umbria e su quello delle Ferrovie la possibilità di proporre Orvieto come fermata del FrecciaRossa. Tale richiesta venne formalizzata alcuni anni fa da parte del sottoscritto, e sostenuta anche da tutti i consiglieri di centro destra, mediante una risoluzione in consiglio comunale. Purtroppo la risoluzione venne bocciata senza appello e venimmo anche apostrofati come “campanilisti accattoni”. Un’altra occasione sprecata, a dimostrazione che le vere e profonde responsabilità politiche della marginalizzazione di Orvieto e del suo territorio albergano esclusivamente nella sinistra locale, capace solamente di obbedire al potere regionale in cambio di qualche poltrona e di qualche prebenda».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero