I treni dei pendolari rallentati dall'Alta velocità: «Ora basta»

Un Frecciarossa
di Vincenzo Carducci
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Martedì 17 Aprile 2018, 14:20
ORVIETO - L'Alta velocità rallenta i treni. No, non è un ossimoro ma il disagio ormai quotidiano che vivono i pendolari orvietani alle prese con "l'invasione" dei Frecciarossa lungo la linea Roma-Firenze che finiscono per dirottare gli altri convogli sulla cosiddetta linea "lenta" che così accumulano ritardi. Mediamente i tempi di percorrenza si allungano di circa 40 minuti, lunedì sera i ritardi sono arrivati fino a 4 ore per i treni partiti dalla stazione Termini e diretti verso Orvieto e Chiusi. L'Intercity 598 delle 18.12 è stato cancellato prima della partenza, l'Euronight delle 18.58 è arrivato a Orvieto alle 21.35 e a Chiusi alle 22.03. «E non si tratta purtroppo di un'eccezione - dicono dal Comitato pendolari Roma-Firenze - nelle ultime settimane si va sempre più aggravando la situazione dei treni in uscita da Roma nel pomeriggio. I disagi, i ritardi, anche clamorosi, come quelli di lunedì sera, i guasti, i dirottamenti in linea lenta sono all'ordine del giorno. Gli utenti delle stazioni di Orvieto e Chiusi, i territori dell'orvietano e della bassa Val di Chiana stanno subendo un disservizio grave e inaccettabile. Per i pendolari, per i turisti, per chi viene in visita, per chi si aspetta di poter arrivare e partire in treno. Lunedì sera, infatti, alle 20 c'era un'intera gita di persone al binario 1 della stazione di Orvieto, in attesa di un treno che sarebbe arrivato più di un'ora e mezza dopo. Con grande preoccupazione - proseguono - osserviamo il continuo aumentare di tracce AV sulla Roma-Firenze, senza che sia messa in campo una  più complessiva e organica riflessione su un utilizzo più razionale della linea Direttissima e del tratto Settebagni-Orte in particolare, che è sempre più sovraccarico di treni. 
La Direttissima, ricordiamo, non è una linea dedicata all'Alta Velocità, per il banale motivo che non vi è una linea alternativa in grado di garantire in modo dignitoso ed efficiente ildiritto alla mobilità dei nostri territori. Agli amministratori di comuni e regioni chiediamo innanzitutto di sostenere con noi questo diritto, che non sta, lo abbiamo detto tante volte, nell'ottenere "la freccia" per la propria stazione, un fatto senz'altro importante ma che non risolve certo il tema della mobilità, ma nel garantire ai cittadini un collegamento affidabile ed efficiente».

A CHIUSI ARRIVA IL FRECCIAROSSA, ORVIETO AL PALO Ma intanto, dopo Perugia, da dicembre ci saranno due coppie di Frecciarossa che si fermeranno a Chiusi mentre la stazione di Orvieto, che è sulla tratta dell'Alta Velocità, resta al palo. «Ciò si deve esclusivamente alla incapacità e alla estrema debolezza del Sindaco Germani», attacca il capogruppo di Identità e Territorio, Stefano Olimpieri. «Siamo assolutamente felici che Perugia e Chiusi siano stazioni del FrecciaRossa - prosegue - ma dobbiamo affermare che siamo assolutamente indignati di come il sindaco e il Pd abbiano snobbato e deriso l’ipotesi di portare sul tavolo della Regione Umbria e su quello delle Ferrovie la possibilità di proporre Orvieto come fermata del FrecciaRossa. Tale richiesta venne formalizzata alcuni anni fa da parte del sottoscritto, e sostenuta anche da tutti i consiglieri di centro destra, mediante una risoluzione in consiglio comunale. Purtroppo la risoluzione venne bocciata senza appello e venimmo anche apostrofati come “campanilisti accattoni”. Un’altra occasione sprecata, a dimostrazione che le vere e profonde responsabilità politiche della marginalizzazione di Orvieto e del suo territorio albergano esclusivamente nella sinistra locale, capace solamente di obbedire al potere regionale in cambio di qualche poltrona e di qualche prebenda».
 
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