«C'aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui». E' polemica a Orvieto...
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IL FATTO Il post di Gnagnarini è stato pubblicata nella serata di lunedì come risposta alla sollecitazione di un ristoratore della città che aveva segnalato la presenza nei pressi della stazione ferroviaria di Orvieto di una decina di rom che, come dimostrano i vari fatti di cronaca, spesso e volentieri non si limitano a chiedere l'elemosina ai passanti ma finiscono anche per adescare gli anziani. «C'aveva provato anche zio Adolf a prende qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui», replica l'assessore che qualche minuto dopo, evidentemente accortosi della infelice gaffe, aggiusta il tiro. «La battuta - scrive successivamente - m'è venuta dopo sette ore passate in consiglio comunale. Ora seriamente ti dico che il fenomeno è pesante e non abbiamo molti strumenti per reprimerlo. Ciclicamente possiamo, come già fatto, contrastare ma dopo qualche giorno ritornano. Comunque nei prossimi giorni vedremo di rimettere in piedi qualche azione coordinata tra municipale e forze dell'ordine». Per la verità, probabilmente per l'immediato chiarimento e contrariamente ad altre occasioni e vicende simili, la "battuta" dell'assessore non suscita reazioni indignate tra i partecipanti della discussione che prosegue normalmente. Lo stesso Gnagnarini peraltro non è nuovo ad uscite ed esternazioni particolarmente dirette e ficcanti dal pulpito virtuale di Facebook sulla vita politica ed economica cittadina che spesso e volentieri creano velenose polemiche mettendo in imbarazzo il sindaco Germani e la sua Giunta.
«SI DIMETTA» Ma le parole dell'assessore tuttavia non passano inosservate e dal sindacato Usb arriva la richiesta di dimissioni. «Una città come Orvieto, con da sempre una forte connotazione antifascista e che ha pagato con un prezzo altissimo l’occupazione nazifascista, che ha visto assassinati sette suoi figli a Camorena - dicono dal sindacato - non può tollerare queste parole e questi comportamenti che rimandano ad un periodo tragico della nostra storia e in una fase nella quale la nostra società sta di nuovo scivolando nella barbarie. Di tutto abbiamo bisogno, tranne che di affermazioni dal carattere eversivo, soprattutto se provengono da un dirigente politico di un’amministrazione comunale. Affermazioni che divengono ancora più pesanti se espresse a pochi giorni dal 28 ottobre, giornata che ha visto l'Anpi scendere in piazza, in tutta Italia, insieme alle forze politiche e sociali in difesa delle istituzioni democratiche nate dalla Resistenza, Istituzioni che vengono rappresentate anche dal “signor” Gnagnarini.Pertanto come federazione provinciale ternana della Usb chiediamo al sindaco, alla Giunta ed al consiglio comunale tutto, un’immediata presa di posizione che porti alle dimissioni dell'assessore, richiesta estesa anche a tutte le forze politiche e sociali della città, a tutte le forze vive di questa comunità».
LE SCUSE Giovedi mattina sono poi arrivate le scuse da parte di Gnagnarini. “Chiedo scusa pubblicamente - ha detto - per la frase riferita alla persecuzione del popolo rom durante la dittattura nazista estrapolata da un mio commento su fb .
Il Messaggero