Orvieto, l'assessore invoca “lo zio Adolf” contro i rom: ​«Non è riuscito neanche a lui». E scoppia la bufera

L'assessore al Bilancio del Comune di Orvieto, Massimo Gnagnarini
di Vincenzo Carducci
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Novembre 2017, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 12:18
«C'aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui». E' polemica a Orvieto per le affermazioni fatte sul proprio profilo Facebook dall'assessore comunale al Bilancio, Massimo Gnagnarini, che con una battuta di cattivo gusto aveva evocato l'Olocausto come soluzione al problema dei rom che chiedono l'elemosina sulla Rupe. "Solo una battuta dopo sette ore di consiglio comunale", si è subito corretto e giustificato l'amministratore ma ora c'è chi chiede al sindaco Giuseppe Germani la testa dell'assessore.

IL FATTO Il post di Gnagnarini è stato pubblicata nella serata di lunedì come risposta alla sollecitazione di un ristoratore della città che aveva segnalato la presenza nei pressi della stazione ferroviaria di Orvieto di una decina di rom che, come dimostrano i vari fatti di cronaca, spesso e volentieri non si limitano a chiedere l'elemosina ai passanti ma finiscono anche per adescare gli anziani. «C'aveva provato anche zio Adolf a prende qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui», replica l'assessore che qualche minuto dopo, evidentemente accortosi della infelice gaffe, aggiusta il tiro. «La battuta - scrive successivamente - m'è venuta dopo sette ore passate in consiglio comunale. Ora seriamente ti dico che il fenomeno è pesante e non abbiamo molti strumenti per reprimerlo. Ciclicamente possiamo, come già fatto, contrastare ma dopo qualche giorno ritornano. Comunque nei prossimi giorni vedremo di rimettere in piedi qualche azione coordinata tra municipale e forze dell'ordine». Per la verità, probabilmente per l'immediato chiarimento e contrariamente ad altre occasioni e vicende simili, la "battuta" dell'assessore non suscita reazioni indignate tra i partecipanti della discussione che prosegue normalmente. Lo stesso Gnagnarini peraltro non è nuovo ad uscite ed esternazioni particolarmente dirette e ficcanti dal pulpito virtuale di Facebook sulla vita politica ed economica cittadina che spesso e volentieri creano velenose polemiche mettendo in imbarazzo il sindaco Germani e la sua Giunta. 

«SI DIMETTA» Ma le parole dell'assessore tuttavia non passano inosservate e dal sindacato Usb arriva la richiesta di dimissioni. «Una città come Orvieto, con da sempre una forte connotazione antifascista e che ha pagato con un prezzo altissimo l’occupazione nazifascista, che ha visto assassinati sette suoi figli a Camorena - dicono dal sindacato - non può tollerare queste parole e questi comportamenti che rimandano ad un periodo tragico della nostra storia e in una fase nella quale la nostra società sta di nuovo scivolando nella barbarie. Di tutto abbiamo bisogno, tranne che di affermazioni dal carattere eversivo, soprattutto se provengono da un dirigente politico di un’amministrazione comunale. Affermazioni che divengono ancora più pesanti se espresse a pochi giorni dal 28 ottobre, giornata che ha visto l'Anpi scendere in piazza, in tutta Italia, insieme alle forze politiche e sociali in difesa delle istituzioni democratiche nate dalla Resistenza, Istituzioni che vengono rappresentate anche dal “signor” Gnagnarini.Pertanto come federazione provinciale ternana della Usb chiediamo al sindaco, alla Giunta ed al consiglio comunale tutto, un’immediata presa di posizione che porti alle dimissioni dell'assessore, richiesta estesa anche a tutte le forze politiche e sociali della città, a tutte le forze vive di questa comunità». 

LE SCUSE Giovedi mattina sono poi arrivate le scuse da parte di Gnagnarini. “Chiedo scusa pubblicamente - ha detto - per la frase riferita alla persecuzione del popolo rom durante la dittattura nazista estrapolata da un mio commento su fb .
Sebbene tale infelice battuta fosse superata e da me stesso banalizzata già nello stesso contesto in cui è stata pronunciata è stata comunque un'ingenuità averla pronunciata”. “Circa i miei sentimenti verso la storia e gli orrori del nazismo sono la mia storia personale e politica a far fede”, ha poi aggiunto l’assessore con un lungo passato nelle file della Democrazia Cristiana, eletto nel 2014 in Comune a Orvieto con una lista civica a sostegno del sindaco Pd, Giuseppe Germani. IL SINDACO SI DISSOCIA “Si tratta di un grandissimo scivolone che non condivido assolutamente”, ha commentato il primo cittadino che ha convocato la Giunta per prendere eventuali decisioni sul caso che si inserisce in un più ampio clima di tensione politica tra la sua Giunta e il Pd. “Qualunque siano le conseguenze delle mie dichiarazioni le accetterò”, afferma Gnagnarini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA