PERUGIA - Soffocata. Con le mani a premere sul collo e impedirne la respirazione. Finché il suo cuore non ha smesso di battere. L’autopsia condotta ieri mattina...
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Un altro elemento emerso nel corso dell’autopsia è che la donna non presenterebbe segni di difesa. Insomma, in quella villetta in via dei Sette Martiri a Tuoro l’orrore si sarebbe consumato sì al fondo dell’ennesima lite tra i due (come ricostruito dai carabinieri e dalla procura) ma molto probabilmente in un momento in cui la donna non sarebbe stata in grado di provare a difendersi e dunque di impedire che venisse ammazzata.
Da capire se questa impossibilità a difendersi possa essere collegata ai problemi di alcol emersi non solo come causa dell’ultima violentissima lite scoppiata in quella casa ma anche come causa di almeno due-tre anni di continue tensione tra i due, con Lamberto che chi lo conosce bene lo definisce particolarmente provato da questa situazione e anche dal reiterarsi dei seri problemi con l’alcol di Francesca che, a quanto si apprende, in alcuni casi poteva anche diventare violenta.
Non è da escludere però che la donna nel momento in cui il compagno ha iniziato a soffocarla stesse riposando, dal momento che è stata ritrovata nel letto.
Elementi che non cambiano molto rispetto all’orrore emerso nel tardo pomeriggio di martedì ma che contribuiscono a chiarire l’ambito in cui si è consumata la tragedia.
Dall’autopsia è infine anche emersa la conferma di come la donna sia morta nel pomeriggio sera del 27 marzo, dunque quasi 24 ore prima rispetto a quando i due cadaveri sono stati ritrovati. Non si esclude il fatto, come già emerso, che il suicidio di Lamberto sia avvenuto qualche ora dopo e non nell’immediatezza dell’omicidio di Francesca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero