Amelia riapre i nidi, San Venanzo no: caos e polemiche

Amelia riapre i nidi, San Venanzo no: caos e polemiche
AMELIA Si torna a scuola, anche in zona rossa. Da domani, su tutto il territorio del Comune di Amelia, gli asili nido e i servizi educativi per l’infanzia riapriranno i...

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AMELIA Si torna a scuola, anche in zona rossa. Da domani, su tutto il territorio del Comune di Amelia, gli asili nido e i servizi educativi per l’infanzia riapriranno i battenti. Il provvedimento, arrivato un po’ a sorpresa nella corso della giornata di ieri, fa seguito alla sospensione da parte del Tar dell’Umbria dell’ordinanza regionale numero 14 del 6 febbraio scorso con cui la presidente Donatella Tesei aveva chiuso, fino al prossimo 21 febbraio, le scuole di ogni ordine e grado. «La decisione di riaprire i nidi e delle scuole dell’infanzia -ha spiegato la sindaca Laura Pernazza- si basa sulla sentenza del Tar dell’Umbria ma è frutto di una serie di ulteriori considerazioni. Nel corso degli ultimi giorni infatti abbiamo avuto finalmente un calo dei contagi (sceso per la prima volta da settimane sotto a 100 unità ndr), nel caso specifico della fascia d’età 0-6 anni poi -ha precisato- su 300 bambini abbiamo ad oggi solo un caso positivo al Coronavirus tra l’altro contagiato dalla baby sitter. Alla luce di questi sviluppi con specifica ordinanza ho disposto la sanificazione dei locali scolastici in vista del rientro di martedì». 


L’APPELLO

Con un appello e una calda raccomandazione ai genitori. Ovvero quella di aderire tutti alla seduta straordinaria di screening alla Comunità Incontro prevista oggi e domani su tutti i bambini della fascia 0-6 anni. «Si tratta di una raccomandazione, non posso obbligare nessuno -ha specificato- ma è un gesto di responsabilità che chiediamo alle famiglie per rientrare a scuola in sicurezza. Ovviamente, per chi decidesse di rientrare, buonsenso vorrebbe -ha chiuso- che chi farà il tampone martedì, torni a scuola il giorno dopo». Tutt’altra aria tira a San Venanzo, l’unico altro comune zona rossa della Provincia di Terni che, se pur mette in conto la riapertura, prende tempo con qualche obiezione. «Chiediamo alla Regione -ha dichiarato il sindaco Marinelli- di supportare i sindaci in una vicenda nella quale i comuni rischiano di essere il capro espiatorio di un caos del quale sono del tutto incolpevoli. Per questo restiamo in attesa, come ci è stato promesso, di ulteriori comunicazioni e chiediamo alla Regione di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità in maniera chiara ed inequivocabile sulla scorta dei dati scientifici di cui ad oggi noi sindaci, nonostante ripetute richieste, non siamo a conoscenza». Alla luce di queste considerazioni quindi, i nidi e l’infanzia di San Venanzo resteranno chiusi. «Emetterò un’ordinanza di chiusura fino a mercoledì incluso -ha precisato Marinelli- nel frattempo valuteremo gli sviluppi e, se ci saranno le condizioni, riapriremo giovedì».

 

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Il Messaggero