I Nas in 36 tra piscine, plaestre e centri sportivi. Tre strutture senza i defibrillatori

I Nas in 36 tra piscine, plaestre e centri sportivi. Tre strutture senza i defibrillatori
I militari dei dodici Nas dell’Italia centrale, nel corso di un servizio coordinato disposto nella seconda metà di settembre dal Gruppo Carabinieri per la tutela...

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I militari dei dodici Nas dell’Italia centrale, nel corso di un servizio coordinato disposto nella seconda metà di settembre dal Gruppo Carabinieri per la tutela della salute di Roma, hanno effettuato mirati controlli in centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori per verificare il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva. Le ispezioni hanno interessato complessivamente 413 centri sportivi, accertando violazioni presso 118 di essi (pari al 28 % degli obiettivi ispezionati).


Per quanto riguarda l’Umbria i controlli effettuati dagli uomini del maggiore Sergio Riccardi sono stati 36. In tre casi sono state trovate irregolarità con una percentuale superiore al nove per cento, quindi ampiamente al di sotto nel livello della media dei controlli effetti in Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo. Il fatto che il dato umbro sia nettamente al di sotto quella media emersa dai controlli nel resto dell’Italia centrale e questo non può che essere un buon segno.
Le tre strutturare trovate non in regola non avevano il defibrillatore. Da parte del Nas è partita la segnalazione agli uffici regionali. Ma si tratterebbe di una segnalazione fine a se stessa perché al contrario di quello che succede in altre realtà, l’utilizzo del defibrillatore in quel tipo di impianti non è obbligatorio. O meglio. C’ è una legge nazionale che indica l’obbligo ma non la sanzione in caso di mancato rispetto della norma. Così ci sono alcune Regioni che hanno deciso di legare l’autorizzazione all’esercizio degli impianti sportivi alla presenza del defibrillatore. In Umbria resta in vigore, naturalmente, la legge nazionale senza alcun tipo di prescrizione aggiuntiva e quindi l’accertamento del nas non ha prodotto alcun tipo di sanzione in quelle attività sportive che sono state trovate sprovviste del defibrillatore salvavita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero