Narni: via al ricordo postumo dei militari prigionieri che dissero “no” al nazismo

Demo Filiberti, deportato in Germania
Si sono ricordati di loro, dei militari italiani che fecero parte di quella che viene chiamata “altra resistenza”, di coloro che non aderirono alle lusinghe dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si sono ricordati di loro, dei militari italiani che fecero parte di quella che viene chiamata “altra resistenza”, di coloro che non aderirono alle lusinghe dei nazisti e che preferirono morire nei campi di lavoro. Ecco, allora, che un elenco che due consiglieri socialisti Federico Novelli e Claudio Ricci li riporta alla memoria, perchè il consiglio comunale li ricordi adeguatamente al pari di coloro che hanno fatto la resistenza in patria. I loro nomi, quindi:

Giovannini Costante e Longevo Vittorio morti in fabbrica e sepolti a Francoforte;
Pasqualini Silvio, deceduto a Danzica;   
Rampiconi Domenico, deceduto a Mulheim An Der Ruhr;
Rampiconi Settimio, deceduto a Kapfenberg;
Piantoni Umberto, deceduto a Kaltenkirchen.
Insieme ai deceduti vanno anche ricordati militari come Ugo D’Ormea, Rolando Riccetti, Grisci, oltre a Montemari, Proietti, Seri Garbini, Mario Cari.
Credono, i due consiglieri che una menzione particolare debba essere appuntata al ricordo di Demo Filiberti, anch’esso prigioniero di guerra: conosceva il tedesco, e riuscì così a proteggere e far sopravvivere, decine di prigionieri italiani, in gran parte narnesi anche a fronte di grandi pericoli di vita. È stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana a riconoscimento della sua azione.
Per loro, per Filiberti e gli altri, si chiede così gli venga assegnato uno spazio pubblico a ricordo della loro resistenza che li portò al martirio.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero