Si sono ricordati di loro, dei militari italiani che fecero parte di quella che viene chiamata “altra resistenza”, di coloro che non aderirono alle lusinghe dei...
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Giovannini Costante e Longevo Vittorio morti in fabbrica e sepolti a Francoforte;
Pasqualini Silvio, deceduto a Danzica;
Rampiconi Domenico, deceduto a Mulheim An Der Ruhr;
Rampiconi Settimio, deceduto a Kapfenberg;
Piantoni Umberto, deceduto a Kaltenkirchen.
Insieme ai deceduti vanno anche ricordati militari come Ugo D’Ormea, Rolando Riccetti, Grisci, oltre a Montemari, Proietti, Seri Garbini, Mario Cari.
Credono, i due consiglieri che una menzione particolare debba essere appuntata al ricordo di Demo Filiberti, anch’esso prigioniero di guerra: conosceva il tedesco, e riuscì così a proteggere e far sopravvivere, decine di prigionieri italiani, in gran parte narnesi anche a fronte di grandi pericoli di vita. È stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana a riconoscimento della sua azione.
Per loro, per Filiberti e gli altri, si chiede così gli venga assegnato uno spazio pubblico a ricordo della loro resistenza che li portò al martirio.
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Il Messaggero