Narni, la Prociv: abbiamo i defibrillatori ma non chi è capace di usarli

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NARNI Sono andati dal sindaco Francesco De Rebotti per capire cosa...

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NARNI Sono andati dal sindaco Francesco De Rebotti per capire cosa fare del defibrillatore: i responsabili ella protezione civile della Prociv di Narni si rigirano in mano la scatola dell'apparecchiatura donata già qualche tempo fa e che ancora non sembra avere una collocazione: «Fatto sta - spiega Franco Ricci, il patron della Prociv - abbiamo una macchina ma non la benzina per mandarla avanti». E dire che anche la Narnese, la Sgl Carbon hanno un defibrillatore come prescrivono i regolamenti, donato loro dal Lions di Narni. «Quella macchina dovrebbe essere a disposizione del locale narnese più frequentato: il Comune. Ma ci vorrebbe chi lo facesse funzionare». In un primo momento sembrava che dovessero essere i vigili urbani a doversi interessare ma la loro ferma opposizione aveva fatto cambiare idea all'amministrazione. Marco Mercuri, l'assessore proprio alla protezione civile ha promesso che vi sarà quanto prima un corsa di formazione per poi prendere in carico la macchina: «Saremo pronti quanto prima» ha affermato - anche perché vi sono sempre più notizie di tragedie scongiurate proprio per la capacità di operare con quella macchinetta che ha avuto una celebrità nelle serie televisive. Cercheremo di dichiarare tutta l'area monumentale di Piazza dei Priori e Garibaldi "cardio free". Dice ancora Ricci: «I tempi si sono allungati a dismisura ed ora sarebbe davvero necessario poterla usare correttamente: anche noi siamo disponibili a patto che vi siano corsi adeguati per mettere le mani sull'apparecchiature e sulle persone in difficoltà». Al momento non si esclude nemmeno che la sezione narnese della Croce Rossa possa gestire lei stessa la macchina istituendo un presidio mobile all'interno del palazzo comunale. Intanto anche a Terni scoppia la polemica sul tema ”Città cardioprotetta”. I grillini promettono che Terni diventerà una città sicura, il sindaco Di Girolamo ribatte che Terni è già da tempo città cardiopreotetta. Ma il movimento 5 stelle non si accontenta della spiegazione e ribatte che il Comune ha dato solo il patrocinio ad inziative promosse da associazioni e soggetti privati. «Terni - ribadiscono, rifacendosi anche al caso del bambino che ha avuto un malore in campo - ha bisogno di un progetto più ampio che parte dalla sensibilizzazione del cittadino alla messa a disposizione di un numero congruo di defibrillatori e di formare quante più persone possibili in grado di utilizzarli>.
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Il Messaggero