Narni, Poste chiuse senza preavviso, De Rebotti si infuria

NARNI – Adesso ci scappa anche la polemica fra sindaco e Poste Italiane. Francesco De Rebotti non ha digerito la decisione dei responsabili dell’ufficio postale di...

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NARNI – Adesso ci scappa anche la polemica fra sindaco e Poste Italiane. Francesco De Rebotti non ha digerito la decisione dei responsabili dell’ufficio postale di Narni scalo di chiudere la mattina del 24 marzo, per eseguire le operazioni di sanificazione dei locali. Una decisione, di per sé, giusta per garantire l’igiene all’interno di un locale aperto al pubblico e frequentato da tante persone ma della quale Poste Italiane non ha avvisato nessuno. Questo almeno è quello che sostiene il sindaco che si scaglia contro la scelta, a quanto sembra unilaterale, e che sarebbe stata presa all’improvviso. “Sono stato informato dai carabinieri, che ringrazio, e non da Poste”, dice De Rebotti, che poi ironizza contro i responsabili della sede dello scalo. “Complimenti – afferma - per aver reso cittadini e operatori del servizio vittime di un modello organizzativo incredibilmente sbagliato, inefficace e dannoso”.

Il primo cittadino di Narni poi rincara la dose, stigmatizzando ulteriormente il comportamento di Poste Italiane accusate di non avere “neanche la capacità di comunicare in maniera moderna ed efficace con la clientela”. Ciò che preoccupa il sindaco è il fatto che domattina la gente che uscirà di casa con l’autorizzazione si troverà di fronte uffici chiusi senza saperlo e questo potrebbe esacerbare ancora di più gli animi già messi a dura prova da tutto quello che sta succedendo. “Quanta gente si recherà inutilmente domani mattina all'ufficio postale?”, si domanda infatti il sindaco che ha anche contattato i vertici di Poste per avere chiarimenti in merito e manifestare le sue rimostranze. Ormai però la frittata è fatta e, se, come sostiene il sindaco, nessuno aveva davvero avvisato della chiusura, ne potrebbe nascere un bel problema in un momento in cui le tensioni e le cose quotidiane da affrontare e risolvere non mancano di certo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero