Un pezzo montato da AstroLuca sulla stazione orbitante è stato realizzato a Terni

Il laboratorio del Serms di Terni
Gli ingegneri, giovani e giovanissimi, si sono piazzati davanti al megaschermo televisivo: dallo spazio arrivavano, l’altro giorno, le immagini di Luca Parmitano, il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli ingegneri, giovani e giovanissimi, si sono piazzati davanti al megaschermo televisivo: dallo spazio arrivavano, l’altro giorno, le immagini di Luca Parmitano, il comandante della stazione orbitante internazionale, che faceva il “meccanico”, cambiando dei pezzi usurati, andando a spasso a 28.000 chilometri all’ora: uno di qui pezzi, il più importante, era stato per molto tempo a Terni nei laboratori di Pentima della Serms, per essere “trattato” in previsione dell’invio nello spazio. “Ecco, vede, quello è proprio il componente che ha visto la vita a Terni, in quello ci ho messo proprio le mani” spiegava Antonio Alvinio, uno dei ricercatori, eccitati il giusto, con gli occhi fissi allo schermo. “Accidenti, guarda che cacciavite speciale sono riusciti a costruire” osservava man mano che le immagini fluivano a Terni e raccontavano una storia di successo. Ma l’orgoglio, il petto in fuori dei tecnici italiani, era palpabile: avevano lavorato duramente insieme ai colleghi della Nasa, del Massachusetts Institute of Technology, insomma il prestigioso Mit, e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per permettere a Parmitano l’installazione senza problemi dei nuovi componenti: nei laboratori ternani avevano visto la vita procedure e materiali, che saranno per sempre impiegati nello spazio.


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero