Suppletive 8 marzo, Mascio: «Portare in centro storico le sedi universitarie»

Suppletive 8 marzo, Mascio: «Portare in centro storico le sedi universitarie»
Una vita nella scuola, con un occhio all'impegno politico, soprattutto per quanto riguarda la formazione. Elisabetta Mascio, 66 anni, è la candidata per il...

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Una vita nella scuola, con un occhio all'impegno politico, soprattutto per quanto riguarda la formazione. Elisabetta Mascio, 66 anni, è la candidata per il centrosinistra.


Sarà centrale per lei il tema di un riequilibrio territoriale che non penalizzi l'Umbria del Sud?
«Una diversa regionalizzazione era uno dei temi centrali della campagna delle Regionali. A maggior ragione ora, dopo quanto sta succedendo con l'emergenza in atto, sarà da rivedere».

Cosa pensa di poter fare per Ast?
«Ast ha bisogno di infrastrutture e di misure che ne spingano il cambiamento verso una produzione più sostenibile. Però va detta anche un'altra cosa: la città deve tornare a essere in sinergia con la fabbrica e mettere in piedi le misure necessarie per trarne i massimi benefici: penso all'utilizzo del calore prodotto non solo per gli impianti ma anche per la città, solo per fare un esempio».

Parliamo di infrastrutture: non servono solo ad Ast.
«Servono a tutta la regione. La fermata del Frecciarossa, se non a Terni, almeno a Orte va assolutamente fatta ma penso anche al raddoppio della ferrovia da Terni a Campello, che contribuirebbe al rilancio delle Grandi Officine di Foligno e a quel patrimonio di know how che è ancora ricca»

Università. Come rilanciarla?
«I fronti sono due. Uno è quello della didattica che richiede che lefacoltà presenti a Terni, a parte Medicina e Scienze infermieristiche non siano doppioni ma costituiscano una peculiarità del polo ternano. In secondo luogo, ripensare l'università vuol dire ripensare la città e quindi pensare a una collocazione dell'università che abbia una centralità e visibilità e che contribuisca al rilancio del centro storico e a una rivitalizzazione delle attività culturali che negli ultimi anni sono in netta riduzione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero