Maduro finanziò i 5 Stelle? La spy story passa anche per Terni

Maduro finanziò i 5 Stelle? La spy story passa anche per Terni
C'è un pezzo di Terni nella spy story internazionale che coinvolge il Venezuela e il Movimento 5 Stelle. Il presunto finanziamento da 3,5 milioni di euro che...

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C'è un pezzo di Terni nella spy story internazionale che coinvolge il Venezuela e il Movimento 5 Stelle. Il presunto finanziamento da 3,5 milioni di euro che l'allora ministro degli esteri venezuelano, l'attuale presidente Nicolas Maduro, avrebbe versato al M5s nel 2010 è stato smentito da più parti, tanto dai vertici del Movimento quanto dall'ambasciata del Venezuela in Italia. Anche il documento che confermerebbe il finanziamento è stato smontato pezzo per pezzo. Insomma, più che un giallo internazionale sembra una commedia all'italiana. Tuttavia, la circostanza che coinvolge Terni riguarda sempre un rapporto tra il M5s e il Venezuela. Circostanza raccontata dal ternano Marco Vagnozzi, uno che il Movimento lo ha visto crescere, prima di rompere con i vertici del M5s nell'anno della rottura del sindaco di Parma Federico Pizzarotti con Grillo.

«Quando ero collaboratore di Giovanni Favia in Regione - racconta Vagnozzi, ex presidente del Consiglio comunale di Parma - ricevemmo una lettera dal Consolato del Venezuela che voleva avere un incontro con i rappresentati del M5s». Lettera arrivata «dopo settembre del 2010», mentre il documento che parla dei 3,5 milioni risalirebbe a luglio del 2010. «La lettera che ricevemmo - ricorda oggi Vagnozzi che fa parte del movimento Effetto Parma - arrivava dalla casella istituzionale del consolato». Come mai avessero deciso di contattare Favia per Vagnozzi è semplice. «In quegli anni il Movimento era ai primi passi e in Emilia Romagna avevamo eletto due consigliere regionali che avevano assunto visibilità. Il contatto è arrivato, infatti, tramite la posta istituzionale dell'ex consigliere Favia, che era pubblica». L'unica coincidenza è l'anno, il 2010, per il resto Vagnozzi non vede alcun collegamento tra le due storie. «Il documento che si riferisce ai 3,5 milioni di euro non mi pare attendibile per nulla, mentre per quanto riguarda il nostro girammo la comunicazione ai vertici del M5s», aggiunge Vagnozzi. «Che fine ha fatto la lettera? Favia so che la sta cercando io dovrei averla in un vecchio Dvd utilizzato per salvare i dati, ma volendo in Regione possono recuperarla quando vogliono», conclude Vagnozzi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero