Rifiuti, durante il lockdown super consumo di plastica cambia il piano per la raccolta differenziata

Rifiuti, durante il lockdown super consumo di plastica cambia il piano per la raccolta differenziata
PERUGIA Sui rifiuti l’Umbria aggiusta il tiro. E così, con il dubbio che il piano d’ambito a cui stanno lavorando gli esperti che hanno vinto il bando per la...

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PERUGIA Sui rifiuti l’Umbria aggiusta il tiro. E così, con il dubbio che il piano d’ambito a cui stanno lavorando gli esperti che hanno vinto il bando per la stesura, possa andare troppo avanti rispetto al piano regionale che prenderà le mosse dal lavoro del Comitato tecnico scientifico insediato fine luglio dalla Regione, tocca al piano dell’Auri sdoppiarsi. Attenzione, non è che i lavori sulla redazione del piano d’ambito finiscano in frigorifero. Più semplicemente si muoveranno a due velocità. O, forse è meglio, si sdoppieranno in attesa che la Regione arrivi, entro l’estate del prossimo anno, alla rivoluzione normativa e tecnica annunciata dalla presidente Donatella Tesei e dall’assessore all’Ambiente, Roberto Morroni. 

Una scelta logica visto che la normativa e il piano regionale sono sovraordinati rispetto al piano dell’Auri. Una scelta che sta portando gli esperti che lavorano alla stesura del piano d’ambito a concentrarsi non subito sugli impianti, ma sui modelli operativi delle raccolta dei rifiuti, primo tra tutti quello della raccolta differenziata. Che, per forza di cose, dovrà essere unica a livello regionale. Proprio sulle storture dei campanili dei rifiuti e dei quattro cantoni dell’Umbria, si è mossa l’Auri ed è anche nata l’Autorità. E, da quello che filtra, sembra che il modello che, al momento, potrebbe essere scelto, è quello operativo a Terni. Ipotesi, naturalmente, ma che spiega come si muove l’Auri. Mentre la partita dell’impiantistica, e quindi anche quella relativa alla chiusura del ciclo, verranno affrontate in un secondo momento quando arriveranno a maturazione le scelte della Regione una volta concluso il lavoro del Comitato tecnico scientifico che vede in campo anche gli esperti dell’Università. Comitato che ha già messo sul tavolo le carte e che entro la fine dell’anno, almeno secondo il calendario illustrato a fine luglio dall’assessore Roberto Morroni, dovrebbe finire il suo lavoro di ricognizione per mettere sul tavolo della giunta regionale i migliori modelli operativi e le migliori soluzioni normative per arrivare, come era stato detto da palazzo Donini, a traguardare un piano che regga per vent’anni.
RIFIUTI E LOCKDOWN
Intanto, sempre in tema di rifiuti, Sono stati presentati ieri mattina alla Sala Fiume di Palazzo Donini risultati del sondaggio di gradimento condotto da Gesenu, all’interno del progetto Gesenu lab, in collaborazione con i Comuni di Perugia, Bastia Umbra, Bettona, Todi e Torgiano in cui opera Gest. Il sondaggio di gradimento sui servizi di igiene urbana gestiti da Gesenu ha coinvolto un campione di 1.600 residenti. Ai cittadini di Perugia, Bastia Umbra, Bettona, Todi e Torgiano è stato chiesto se avessero aumentato la produzione di rifiuti durante la quarantena e complessivamente il 60,58% degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato la produzione di rifiuti: tra questi quello maggiormente prodotto è la plastica con una percentuale del 40%, seguito dal rifiuto organico con una percentuale del 24%. Alla domanda sul livello di soddisfazione del servizio di raccolta dei rifiuti nel proprio Comune l’86,68% esprime un giudizio positivo. 
«Il giudizio sull’operato di Gesenu – ha commentato Otello Numerini, assessore ambiente e Lavori pubblici Comune di Perugia intervenuto ala presentazione con Massimo Pera direttore operativo Gesenu, Giuseppe Rossi direttore di Auri e Beatrice Castellani membro di nomina pubblica nel cda di Gesenu – del quale apprezziamo la professionalità dell’azienda e dei dipendenti, soprattutto per quello che è stato fatto durante il periodo dell’emergenza Covid».

La raccolta differenziata ha raggiunto a luglio 2020 in quasi tutti i Comuni l’obiettivo nazionale previsto del 72,3%, anzi superandolo in alcuni casi (Bastia 73,25%, Bettona 75,78%, Todi 74,18%, Torgiano 74,30%). A Perugia invece è al 70,98%.

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Il Messaggero