«Per la Regione l'inquinamento di Terni dipende dai caminetti»: De Luca e Paparelli contro la campagna antismog regionale

«Per la Regione l'inquinamento di Terni dipende dai caminetti»: De Luca e Paparelli contro la campagna antismog regionale
TERNI - La Regione Umbria spenderà 450mila euro dei fondi dell'accordo di programma con il Ministero della Transizione Ecologica in campagne di comunicazione per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI - La Regione Umbria spenderà 450mila euro dei fondi dell'accordo di programma con il Ministero della Transizione Ecologica in campagne di comunicazione per convincere i ternani che il 70 per cento dell'inquinamento è colpa dei caminetti domestici, delle pizzerie e delle bracerie. «Questo è quanto affermato oggi, mercoledì 13 ottobre 2021, durante l'audizione in II commissione - segnalano Thomas De Luca (M5Stelle) e Fabio Paparelli (Pd) - dall'assessore all'ambiente della Regione Umbria con tanto di tecnici al seguito. «Grande è stato l'imbarazzo di tutti i consiglieri regionali di fronte al contenuto nell'aggiornamento del Piano della qualità dell'aria che ha per oggetto la conca ternana. Invece di stanziare risorse per studi epidemiologici mirati sull'esposizione lavorativa e residenziale, nonché sulla transizione ecologica e nella sostenibilità delle produzioni, in particolar modo nella delicata fase della cessione di Ast, la giunta Tesei produce un piano totalmente sbagliato nell'analisi, nelle valutazioni e nelle misure programmate buttando milioni di euro nel cestino e procrastinando ulteriormente le misure urgenti per l'emergenza ambientale a Tern»i.

«A nulla è valso presentare studi certificati dalla stessa Arpa e questioni metodologiche che smentivano tale tesi. Contraddizioni, imbarazzi, scaricabarile su Arpa. La certezza è che siamo tornati nell'epoca più buia del negazionismo ambientale» -concludono De Luca e Paparelli.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero