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Armando si mette lì, sul suo terrazzo. Sfida il caldo boia di quest'estate bollente con le sue bibite fresche. Agli angoli ci sono due bandiere della Ternana, consumate e quindi da lui utilizzate tanto e da tanto tempo. Si appoggia al davanzale, o si siede su una seggiolina. Come meglio crede. E si gode lo spettacolo. «Per due o tre anni – dice con la contentezza come quella di un bambino appena arrivato al parco - avrò questo privilegio. Ringrazio il nostro grande presidente Bandecchi!». Armando Martinelli è un tifoso fortunato. Gli basta affacciarsi dal terrazzo di casa sua per vedere... le Fere. Abita in via Narni e quella finestra con terrazza si affaccia proprio sui campi della Junior Campomaggio dove la Ternana svolge i suoi allenamenti dal 18 luglio. «Averceli qui, proprio davanti casa, per me è un onore e un piacere immenso». La Ternana, l'ha nel cuore da sempre. Va allo stadio a tifare in curva Nord. Gli allenamenti, può goderseli compatibilmente con il lavoro, visto che fa i turni prestando servizio pera ditta esterna all'acciaieria. Le bandiere rossoverdi, le ha solo spostate. «Le esponevo dall'altra parte. Dalle finestre che ho sulla strada. Sono tifoso da sempre e da sempre quelle bandiere sono esposte». Ora le ha messe lì, a far capire ai calciatori che c'è chi li onora con i colori della squadra. Calciatori e membri dello staff tecnico si sono già accorti di lui. «Sì – conferma – ogni tanto qualcuno mi fa un cenno di saluto. Antonio Palumbo, per esempio. Ma anche mister Lucarelli, una volta, passando qui davanti ha alzato lo sguardo e mi ha salutato con un sorriso. Grande, il mister!». Armando Martinelli, naturalmente, da quel suo terrazzo parla anche di sé e della sua fede rossoverde che dura da generazioni. «Io sono fazioso, proprio, per le Fere. Già mio padre era tifosissimo. Mi ha trasmesso questa grande passione. Anche mio figlio è appassionato e viene sempre con me allo stadio». Figuriamoci come sarà contento, anche lui, di avere le sue Fere affacciandosi dal balcone. «Felicissimo, certo. Come me». E visto che ci siamo, proviamo a farci dare delle dritte cronistiche, un suo report di questi primi giorni di allenamento qui. «Quando sono a casa e non sono al lavoro, li seguo. Li vedo bene. Li vedo carichi. Sono tutti “a palla”. Lavorano con impegno e duro lavoro, il mister li segue con attenzione. Vedo uno strepitoso Palumbo, il solito grande Ianna (Iannarilli, ndr) e poi Marino (Defendi, ndr) che sta a mille, ma anche gli altri stanno già bene.
Il Messaggero