L'area del Monte Peglia sale in vetta: sì dell'Unesco a Riserva mondiale

Una immagine dell'area del Monte Peglia
Alla fine tenacia, passione e convinzione hanno avuto ragione: l'area del Monte Peglia è stata riconosciuta riserva biosfera dell'Unesco. Insieme al sito umbro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alla fine tenacia, passione e convinzione hanno avuto ragione: l'area del Monte Peglia è stata riconosciuta riserva biosfera dell'Unesco. Insieme al sito umbro anche altre due aree italiane: Ticino Val Grande Verbano e Valle Camonica-Alto Sebino. Il Ticino Val Grande Verbano consiste in un ampliamento della riserva Valle del Ticino e interessa una superficie di oltre 300 mila ettari di territorio, che abbraccia 217 Comuni della Lombardia e del Piemonte.

A prendere la decisione è stata la trentesima sessione del Mab-Icc (il Consiglio del Programma internazionale uomo e biosfera dell'Unesco), in corso a Palembang, in Indonesia.
Grande soddisfazione a Perugia per l'incessabile lavoro svolto dal Comitato promotore presieduto dall'avvocato Francesco Paola.

Salgono così a 18 le riserve italiane riconosciute dall’Unesco nell’ambito del Mab ( Man and the Biosphere), il programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile..

«Si tratta di un riconoscimento internazionale importante per il nostro Paese – ha commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa riferendosi alle tre aree prescelte -. Le zone protette rappresentano il capitale naturale su cui investire, sia in termini sociali, sia in termini di ricerca sia, per quanto possibile, in termini economici legati alla sostenibilità. Il riconoscimento Unesco è un’ulteriore garanzia per la loro conservazione e valorizzazione».

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero