Il convegno sul Telamone tra ricerca e novità: è caccia al gemello americano

Il Telamone di Terni (a sinistra) e quello trovato dal prof. Stewart in America (a destra)
TERNI   Il Telamone è appena rientrato a Terni e subito diventa protagonista di una giallo. Anzi di un mistero a stelle strisce. E' caccia (archeologica) a...

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TERNI   Il Telamone è appena rientrato a Terni e subito diventa protagonista di una giallo. Anzi di un mistero a stelle strisce. E' caccia (archeologica) a una statua che potrebbe essere un suo gemello.  E' stato questo uno dei temi affrontati durante il convegno organizzato sabato 25 dall’associazione Terni Città Futura sulla statua appena rientrata da Perugia e in mostra al Museo archeologico. 

Lo scopo dell’incontro, tenutosi in Bct, era quello di cercare di fare chiarezza sulle origini della statua, su cui si è sempre molto discusso, e fare una panoramica dell’antica Interamna Nahars: e le novità potrebbero essere interessanti. Dopo l’intervento in apertura dell’assessore alla cultura Andrea Giuli e quello del consigliere comunale Michele Rossi, che ha fatto del Telamone una delle sue battaglie, Andrea Agnetti e Francesco Usai hanno parlato della Terni preromana alla scoperta delle origini indoeuropee e protoceltiche degli antichi Umbri, mentre l’intervento di Giorgio Ortolani, professore associato dell’Università Roma Tre si è concentrato sul Telamone, che è stato da lui definito «una scultura anatomicamente perfetta, quasi michelangiolesca, probabilmente realizzata da un artista. Non locale». Il professore si è impegnato a fare ricerche per cercare di collocare meglio l’opera, che ha datato al II secolo d.C (140-150 d.C), in età Antonina. Le fattezze, come le labbra carnose e la capigliatura fatta di grossi ricci ribelli sembrano rimandare a quelle di un satiro. Ortolani ha affermato che una scultura simile era stata individuata da Andrew Stewart, professore di Arte e Archeologia del Mediterraneo antico a Berkeley, in California, che aveva coinvolto nelle ricerche; si tratta di un’opera conservata nei magazzini del museo di Hearst San Simeon State Historical Monument. Il nostro Telamone ha dunque un «gemello americano»? «La ricerca sul Telamone, che, se vogliamo, è la ricerca della storia della città, è appena iniziata» conclude Michele Rossi. Il prossimo appuntamento con l’affascinante Telamone è il 30 gennaio 2020, alle ore 16.30, in occasione della scoperta della targa con cui si intitolerà il Museo Archeologico a Claudia Giontella, quando ci sarà anche un’inaugurazione della statua. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero