I Nidi d'Arac a Castiglione del Lago con un sound dal sapore europeo

I Nidi d'Arac a Castiglione del Lago con un sound dal sapore europeo
PERUGIA - Sono attesi sabato alla Darsena di Castiglione del Lago i Nidi d'Arac, che con decine di migliaia di dischi venduti sono a tutti gli effetti uno dei gruppi italiani...

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PERUGIA - Sono attesi sabato alla Darsena di Castiglione del Lago i Nidi d'Arac, che con decine di migliaia di dischi venduti sono a tutti gli effetti uno dei gruppi italiani dediti alla world music più apprezzati della scena internazionale. Sul palco del club lacustre presenteranno il nuovo disco Face B, uscito lo scorso 12 ottobre, che mostra come l’Europa si sia evoluta in questi anni; sono passati esattamente due decenni da Mmacarie, l'EP che ha segnato l’esordio della band romana. I Nidi d'Arac, guidati da musicista leccese Alessandro Coppola, sono stati in grado durante la loro carriera di raccontare storie scure del sud con l’affascinante dialetto salentino, facendo allo stesso tempo danzare su ritmi popolari e funk, tra ambientazioni folk, rock e new wave. Se nella prima parte del loro percorso artistico hanno tradotto in linguaggi urbani l’affascinante ruralità della Puglia, in questa fase inaugurano un nuovo straordinario corso che esce dai confini nazionali.


Face B è infatti un disco post moderno, italiano ma allo stesso tempo internazionale, in grado di riaffermare con forza un legame con la tradizione. Tra ritmiche tipiche nella new-afro e incursioni nel rock inglese, rivela una molteplicità stilistica che non esclude praticamente nulla. L'album nasce dall'esperienza musicale di Coppola a Parigi, dove è entrato in contatto con la trap e l'afro-trap lavorando come responsabile della parte artistico-musicale, ingegnere del suono e produttore di un centro dedicato ai giovani a rischio e basato sulla cosiddetta "educación popular". Ed è proprio dalla trap, il genere musicale più diffuso oggi in tutte le capitali europee, che deriva il termine Face B: si riferisce infatti ai brani prodotti con pochi mezzi, a partire da un lavoro già esistente, spesso dall'operato di un beat maker del quale non si conosce l'identità.


Sul palco della Darsena verranno proposti i brani del nuovo lavoro, caratterizzati dalle forme ritmiche tribali e da testi impegnati, in molti casi dedicati al tema del lavoro. Non mancheranno ovviamente rimandi ad altri periodi della loro carriera, con i brani più celebri del ricco repertorio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero