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FOLIGNO - Un grave episodio s’è verificato nei giorni scorsi in centro a Foligno. A spiegare cosa è accaduto è la Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, dell’Umbria. “Nei giorni scorsi – spiegano da Lipu - una signora residente in un vicolo del centro storico di Foligno ha trovato all’interno del suo giardino, caduto dal suo tetto, un piccione in fin di vita con una evidente ferita al petto colpito verosimilmente da un colpo di arma da fuoco; lo ha immediatamente portato al Centro Recupero Fauna Selvatica della Lipu a Castiglione del Lago ma purtroppo il piccione è morto durante il trasporto”.
GLI ACCERTAMENTI
“Il veterinario della Lipu – viene ulteriormente ricordato - dopo aver effettuato tutti gli accertamenti ha determinato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la causa della morte violenta del piccione (come documentato dalla lastra) è avvenuta a seguito di ferita causata da un piombino sparato da un fucile ad aria compressa. La Lipu ha provveduto a trasmettere tutta la documentazione e a denunciare il fatto al competente Comando dei carabinieri di Foligno.
LA QUESTIONE
“La Lipu ringrazia – viene spiegato - chi segnala questi episodi e ricorda che sparare agli animali non solo è un reato ma anche un gesto ignobile che va perseguito applicando le pene previste dalle vigenti norme”. Una situazione, quella segnalata da Lipu Umbria che deve far riflette sui rischi, anche per le persone, che comportamenti illegali come quello segnalato possono determinare. Un fatto gravissimo per il quale si spera si possa giungere, nei tempi tecnici necessari, all’individuazione del presunto autore dei fatti. E questo è il secondo episodio, tra quelli noti, avvenuto in pochi giorni in provincia di Perugia. Appena 10 giorni fa, proprio a Perugia, qualcuno aveva sparato ad un gatto. Il fatto è avvenuto in zona San Girolamo e il felino, ormai deceduto, è stato recuperato e portato all’istituto zooprofilattico. In questo ad indagare è la polizia. A livello di diritto penale il reato è previsto dall’art. 544-bis del codice ai sensi del quale: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. Ora, sia per l’ultimo episodio, quello del piccione impallinato a Foligno, si dovranno attendere gli esiti degli accertamenti innescati dalla denuncia presentata dalla Lipu Umbria
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