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FOLIGNO - E' tornata al suo posto, nella chiesa parrocchiale del borgo montano di Capodacqua, nel Comune di Foligno, la statua del santo patrono della Diocesi, il vescovo e martire Feliciano, che venne realizzata in occasione del Giubileo del 1900. Un evento nell’evento, tanto dal punto di vista della fede quanto da quello della tradizione e della cultura più popolare, poiché la statua torna al suo posto e viene accolta dalla chiesa parrocchiale restaurata dopo i danni patiti dal terremoto del 1997. E per sottolineare ancor di più il valore di questo ritorno oltre alla messa celebrata domenica c’è stata, appena dopo il rito religioso officiato da don Gigi Bonollo, la la Lectio Magistralis tenuta dalla professoressa Emanuela Cecconelli. L’idea della ricollocazione della statua del Patrono nella chiesa parrocchiale di Capodacqua aveva preso le mosse dall’invito fatto, al fine di dare seguito al rientro, dall’allora vescovo Gualtiero Sigismondi in occasione della visita pastorale. Andando indietro nel passato si scopre che tutto ha avuto inizio in occasione del Giubileo del 1900. In quell’occasione la comunità di Capodacqua, nella persona del parroco don Pietro Marcantoni commissionò a artigiani-artisti, presumibilmente di Foligno, la statua del Patrono della Diocesi di Foligno, affinché potesse crescere il culto di San Feliciano appunto a Capodacqua. “L’importante avvenimento – spiegano da Capodacqua - di questa grande festa il giorno dell’arrivo della statua a Capodacqua rimane ancora nel vivo: Fulvio Tapponi ci ha tramandato il ricordo del padre “quando arrivò a Capodacqua la statua di San Feliciano da Foligno, era posta su un carro addobbato a festa, trainato da una quadriglia di cavalli bai (pelo rossastro, coda e criniera nera)”. Così, invece, don Pietro Marcantoni descrive la statua nella relazione pastorale al vescovo Gusmini, nel 1912: “Statua di San Feliciano con macchina o sedia, parte in legno e parte in tela ingessata, costruita in occasione dell’anno santo 1900-1901, tutta dorata ed argentata, ad immagine di quella di oro e di argento della Cattedrale di Foligno”. La statua era collocata, fino al settembre 1997, nella cappella laterale della chiesa parrocchiale ma dopo il sisma è stata trasportata al Centro di Comunità Scalabrini fino al settembre 2010 quando, dopo la riapertura della chiesa parrocchiale, la Statua è stata portata trasferita per un periodo nel Centro di deposito dei beni della Diocesi di Foligno.
Il Messaggero