Foligno, raro avvistamento di rondine rossiccia sul fiume Topino

Foligno, raro avvistamento di rondine rossiccia sul fiume Topino
FOLIGNO - “Una Rondine non fa primavera ma forse una Rondine...

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FOLIGNO - “Una Rondine non fa primavera ma forse una Rondine rossiccia si!! Il primo avvistamento di rondini di quest’anno è stata una Rondine rossiccia, speriamo sia un buon segnale”. E se a dirlo è Alfiero Pepponi, presidente regionale di Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) Umbria allora è ancora più interessante. “La bellezza della Rondine rossiccia – spiega ancora il presidente Pepponi - sta in gran parte nella sua rarità, infatti è una specie sempre piuttosto rara ed occasionale da noi, ed è sempre difficile vederla, se non in qualche anno fortunato, durante la migrazione autunnale nelle sue brevi apparizioni nella Palude di Colfiorito, ancor più che in quella primaverile durante i suoi spostamenti verso i quartieri di nidificazione (non sono più di 40, infatti, le coppie di questa specie nidificanti in Italia che si attestano sulla fascia temperata circummediterranea, distribuiti in maniera molto puntiforme in Italia) durante i quali può accadere che si fermi anche nelle città, figuriamoci poi riuscire ad osservarla a poca distanza dal nostro centro storico lungo il corso del fiume Topino; è una primavera davvero strana. Meno dipendente della Rondine dalle attività umane – ricorda ancopra - , non se ne conoscono ancora perfettamente i quartieri di svernamento, che probabilmente si identificano con le zone di savana tropicale nordafricana. Graziosa e minuta, la Cecropis daurica compensa le sue ridotte dimensioni con la voracità: agilissima, si procura gli insetti mentre è in volo. Nella Lista Rossa è ritenuta Vulnerabile. Per questo è necessario intervenire al più presto per garantire la sua sopravvivenza nei prossimi anni… Ricordate che qualche volta avere lo sguardo verso il cielo o la testa fra le nuvole non è poi così sbagliato”. Un impegno di conservazione della natura, quello portato avanti dalla Lipu, che si esalta anche attraverso, come in questo caso, l’osservazione e soprattutto la preservazione. E poi, nei casi di necessità, c’è anche il sostegno del Centro Recupero che si trova al Lago Trasimeno. “Il Centro Recupero Fauna Selvatica di Castiglione del Lago è situato all’interno del perimetro del Parco Regionale del Lago Trasimeno nell’area dell’ex Aeroporto Eleuteri. Il Centro è il punto di riferimento per tutta l'attività di cura e riabilitazione della fauna selvatica proveniente dalla regione Umbria ed anche dai confinanti comuni toscani. Il Centro è attrezzato con voliere di varia tipologia, di appositi tunnel per la riabilitazione al volo, un ambulatorio per la visita, una sala chirurgica, una sala terapia, una nursery dove vengono accolti ed allevati i numerosi pulli abbandonati che giungono a centinaia soprattutto in primavera ed una zona destinata ed attrezzata per il pubblico. “Il costante incremento di attività – viene spiegato - è testimoniato dal numero elevato di animali curati ogni anno. Sono infatti circa 700 quelli ricoverati tra rapaci diurni e notturni, altri uccelli e piccoli mammiferi. All'azione diretta va aggiunto il grande lavoro di conservazione indiretta svolta dagli esperti volontari del Centro, come ad esempio le indicazioni e le consulenze fornite in materia di soccorso agli animali feriti e le indispensabili nozioni di educazione ambientale”.

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Il Messaggero