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FOLIGNO - “È finito un incubo”. Maurizio Cancelli da ieri ha riavuto le chiavi del suo studio d’arte e del ristorante. È arrivata ad una svolta la vicenda culminata il 17 luglio scorso nell’esecuzione di un “ordine di liberazione di immobile pignorato”. Cancelli, assistito dall’avvocato Gianfranco Angeli, aveva avviato una battaglia pacata e dai toni e modi civili contro i pignoramenti da quando fatica a pagare un mutuo che si è accollato per pagare i debiti del figlio che adesso non c’è più. Fatica tanto che la sua vicenda, come racconta, è sul tavolo della Fondazione Umbra contro l’usura presieduta da Fausto Cardella. Nei giorni precedenti l’esecuzione dell’ordine Cancelli, come aveva riportato Il Messaggero aveva detto: “Combatterò con tutta la forza che ho. No, lo studio-laboratorio dove lavoro non me lo possono pignorare. I sigilli li metteranno lunedì 18, ma io sarò lì a combattere. A fermarli”. A luglio l’esecuzione aveva riguardato un immobile che è lo studio dell’artista Maurizio Cancelli, che si trova nell’omonima frazione della montagna folignate. Per far sentire la propria voce Cancelli aveva annunciato una “Performance Art”, poi rimandata, che nasce, come lui stesso aveva ricordato: “da un provvedimento giudiziario che impone la chiusura del mio laboratorio. Non potrò più lavorare e completare gli impegni presi, tra i quali l’Installazione modulare in Berlino, la prossima mostra a Roma sui Campi cromatici - Il “bosone di Higgs”. Mi sento offeso ed umiliato”. E ancora: “La performance non è un atto conflittuale – aveva ribadito l’artista - contro le persone che debbono eseguire le disposizioni date e non è un atto contro i giudici che attuano ed interpretano disposizioni, molte volte incomprensibili. La performance è il mio grido per affermare il diritto di vivere dove uno è nato, è affermare il rispetto ed il valore della Costituzione della Repubblica Italiana, è chiedere agli organi dello Stato la sua applicazione e rispetto. Di nuovo affermo: comprendetemi, io non vado via da Cancelli; vi prego, vi prego, non offendete la volontà di testimoniare che – conclude - appartiene da secoli alla Famiglia Cancelli in Cancelli”. La svolta è arrivata mercoledì, come conferma l’avvocato Angeli, con l’estinzione della procedura esecutiva. Ieri mattina alle 10 gli sono state restituire le chiavi sia dello studio d’arte che del ristorante. “È finito un incubo” ha detto Maurizio Cancelli.
Il Messaggero