Foligno, caso Maurizio Cancelli, riconsegnate le chiavi di studio e ristorante. L’artista: «È la fine di un incubo»

Foligno, caso Maurizio Cancelli, riconsegnate le chiavi di studio e ristorante. L’artista: «È la fine di un incubo»
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 07:12

FOLIGNO - “È finito un incubo”. Maurizio Cancelli da ieri ha riavuto le chiavi del suo studio d’arte e del ristorante. È arrivata ad una svolta la vicenda culminata il 17 luglio scorso nell’esecuzione di un “ordine di liberazione di immobile pignorato”. Cancelli, assistito dall’avvocato Gianfranco Angeli, aveva avviato una battaglia pacata e dai toni e modi civili contro i pignoramenti da quando fatica a pagare un mutuo che si è accollato per pagare i debiti del figlio che adesso non c’è più. Fatica tanto che la sua vicenda, come racconta, è sul tavolo della Fondazione Umbra contro l’usura presieduta da Fausto Cardella. Nei giorni precedenti l’esecuzione dell’ordine Cancelli, come aveva riportato Il Messaggero aveva detto: “Combatterò con tutta la forza che ho. No, lo studio-laboratorio dove lavoro non me lo possono pignorare. I sigilli li metteranno lunedì 18, ma io sarò lì a combattere. A fermarli”. A luglio l’esecuzione aveva riguardato un immobile che è lo studio dell’artista Maurizio Cancelli, che si trova nell’omonima frazione della montagna folignate. Per far sentire la propria voce Cancelli aveva annunciato una “Performance Art”, poi rimandata, che nasce, come lui stesso aveva ricordato: “da un provvedimento giudiziario che impone la chiusura del mio laboratorio. Non potrò più lavorare e completare gli impegni presi, tra i quali l’Installazione modulare in Berlino, la prossima mostra a Roma sui Campi cromatici - Il “bosone di Higgs”. Mi sento offeso ed umiliato”. E ancora: “La performance non è un atto conflittuale – aveva ribadito l’artista - contro le persone che debbono eseguire le disposizioni date e non è un atto contro i giudici che attuano ed interpretano disposizioni, molte volte incomprensibili.

La performance è il mio grido per affermare il diritto di vivere dove uno è nato, è affermare il rispetto ed il valore della Costituzione della Repubblica Italiana, è chiedere agli organi dello Stato la sua applicazione e rispetto. Di nuovo affermo: comprendetemi, io non vado via da Cancelli; vi prego, vi prego, non offendete la volontà di testimoniare che – conclude - appartiene da secoli alla Famiglia Cancelli in Cancelli”. La svolta è arrivata mercoledì, come conferma l’avvocato Angeli, con l’estinzione della procedura esecutiva. Ieri mattina alle 10 gli sono state restituire le chiavi sia dello studio d’arte che del ristorante. “È finito un incubo” ha detto Maurizio Cancelli. Una vicenda molto complessa, quella che ha riguardato l’artista che vie nel borgo della montagna di Foligno che porta il nome della sua stessa famiglia. Una vicenda che ora è arrivata ad una svolta che permetterà di poter ripartire consentendo allo stesso Cancelli di poter riprendere almeno l’attività artistica. Intanto proseguono le giornate di approfondimento su Cancelli sul tema “Arte, Territorio, Comunità”. “Quale futuro per il territorio”, questo è il titolo dell’iniziativa promossa dal Comitato per Cancelli, che si sta svolgendo a Sant’Eraclio, nel Centro Giovani parrocchiale, dove è allestita una grande mostra del pittore Maurizio Cancelli. Il prossimo incontro è per domani alle 17.30 e si parlerà de “La tradizione della famiglia Cancelli”. Interverranno Antonio Boncristiani, arcivescovo emerito di Siena, e in collegamento online Boris Ulianich, professore emerito dell’Università Federico II di Napoli. Gli appuntamenti sono aperti al pubblico.

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