Foligno, Caritas: «Sempre più italiani chiedono aiuto per cibo e lavoro»

Foligno, Caritas: «Sempre più italiani chiedono aiuto per cibo e lavoro»
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FOLIGNO - “Vogliamo dare un segno tangibile di accoglienza profonda e per questo invito gruppi, associazioni, parrocchie a venine a svolgere servizio di volontariato in mensa, a San Giacomo. Sarà un segno tangibile che farà sentire chi non ha cibo accolto nel senso più pieno della carità attraverso i volti della comunità”. A parlare con Il Messaggero è Mauro Masciotti, direttore della Caritas Diocesana di Foligno che fa il punto sulle necessità e lancia un appello alla città e ai territori che compongono la Diocesi di Foligno. “In questa fase estiva – spiega ancora Masciotti – forniamo il pranzo a circa 30 persone, praticamente tutti italiani. Il dato relativo agli stranieri, rispetto al servizio mensa, ha numeri bassissimi. La quasi totalità è composta da italiani che sono i soggetti che oggi vivono le difficoltà maggiori e che quindi hanno necessità di assistenza compresa quella alimentare. La mensa della nostra Caritas, a piazza San Giacomo, è una palestra di vita dove si fa qualcosa, e cioè la preparazione dei pasti, che serve concretamente ad aiutare chi più ha bisogno e non riesce nemmeno a mangiare tutti i giorni. Dato questo che in autunno, ed in particolare in inverno, fa impennare il numero degli assistiti”.

L’INVITO

“Proprio per questo – sottolinea Masciotti – faccio appello alle persone di buona volontà che da associazioni, gruppi e parrocchie diventino, a rotazione, volontari per la carità venendo in mesa a preparare e distribuire il cibo a chi più ha bisogno. L’idea di fondo è quella di mettere a frutto l’idea della comunità che attraverso le sue diverse declinazioni è vicina agli ultimi. Dedicare qualche ora a chi non ha nulla è il più grande sostegno che si può dare a chi non ha nulla, ma che ha la volontà di continuare a sperare. Anche la rotazione dei volontari di gruppi, associazioni o parrocchie è funzionale in tal senso. Il perché – ribadisce – sta nel dare la possibilità a quanti più volontari possibile di vivere una esperienza di servizio molto profonda”.

IL PROGETTO

“Vogliamo andare oltre – spiega ancora il direttore Masciotti – perché abbiamo in animo di riattivare dopo l’estate la Taverna della Carità all’ex Molino delle conce. L’idea è quella di far ripartire, dopo lo stop dovuto alla pandemia, le cene insieme dove allo stesso tavolo stanno seduti e consumano lo stesso pasto gli accolti e la comunità cittadina e diocesana. In questo modo – ricorda ulteriormente – si da a tutti la possibilità di vivere la conoscenza reciproca, ciascuno con la propria storia, il proprio vissuto, le proprie gioie e difficoltà. Ma lo si fa dando anche agli accolti un ulteriore momento di normalità rispetto alle difficoltà cui la vita – conclude il direttore Mauro Masciotti - li ha messi a confronto”. Non solo supporto alimentare, sostegno economico, ascolto e un tetto, pur se temporaneo, sotto cui ripararsi. Perché la Caritas Diocesana di Foligno da quest’anno ha varato anche un nuovo progetto. Si tratta dell’ “Oratorio della Carità”. Un oratorio che accoglie, accompagnandoli per tutta l’estate e fino a settembre, tantissimi bambini provenienti da tante zone del mondo. Ciascuno ha la propria storia, le proprie aspettative. Tutti, però, sono accomunati dalla voglia di stare insieme al di la delle barriere di lingua e provenienza. Barriere che, grazie all’Oratorio della Carità, sono diventati veri e propri trampolini di lancio per condividere esperienze diverse realizzando inclusione, condivisione, confronto e arricchimento personale.

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Il Messaggero