Terni, emergenza casa: rincari e meno alloggi, l'allarme del Sicet

Terni, emergenza casa: rincari e meno alloggi, l'allarme del Sicet
C'è una emergenza, quella abitativa, che sta per esplodere in maniera prepotente anche nel nostro territorio, favorita dalla pandemia e dal caro bollette che hanno...

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C'è una emergenza, quella abitativa, che sta per esplodere in maniera prepotente anche nel nostro territorio, favorita dalla pandemia e dal caro bollette che hanno impoverito famiglie e lavoratori, ma anche da una carenza di alloggi e da scelte, come la nuova legge regionale sull'assegnazione delle case popolari, che vanno a incidere pesantemente sulle tasche degli inquilini.

E' un grido d'allarme quello che si leva dal sesto congresso Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio della Cisl.

«L'Umbria – ha detto Gino Bernardini, riconfermato presidente proprio in questa occasione - è una regione che continua a invecchiare e si fatica a trovare soluzioni adeguate alle esigenze abitative degli anziani, specialmente dei più fragili. Le risorse del Pnrr dovranno ora fare la differenza. Serve massima attenzione ai cambiamenti della società: l’80 per cento degli anziani vive in un’abitazione troppo grande e non adeguata alle proprie esigenze, ma il 64 per cento non la lascerebbe». Da qui l'appello a ripensare i modelli abitativi esistenti attraverso, per esempio, un serio investimento nel social housing.  Sul fronte degli alloggi popolari, il Sicet punta il dito contro la nuova legge regionale e la ridomulazione dei canoni.

«Da quest’anno - ha affermato Bernardini - a causa del nuovo meccanismo di calcolo, l’aumento dei canoni andrà a colpire in maniera durissima una fetta molto importante degli assegnatari con incrementi che potranno raggiungere anche il 200 per cento. L’esempio è quello di una persona sola con reddito annuale lordo di 8 mila euro il canone mensile passerà dagli attuali 46,60 euro a 138 euro; mentre per chi ha un reddito di 12mila euro lordi il salto sarà da 70 a 220 euro». 

Per Riccardo Marcelli della Cisl Terni, in un contesto in cui «una famiglia su quattro è composta da una sola persona. Nascono sempre meno figli, è quanto mai necessario pensare a politiche abitative rigenerative, tenendo al centro la persona. Come Cisl Terni chiediamo ad Ater, Comuni, Regioni e ordini professionali di elaborare progetti e idee innovative che diano alle persone e alle loro famiglie dignità, anche nella qualità abitativa». 

 

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Il Messaggero