Terni, Provincia in bilico spallata o stampella, il ruolo del Pd

La presidente Laura Pernazza
La Provincia di Terni è in bilico. Decisivo sarà il Pd che potrà dare la spallato finale alla coalizione di centrodestra, o salvare la presidente di Forza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La Provincia di Terni è in bilico. Decisivo sarà il Pd che potrà dare la spallato finale alla coalizione di centrodestra, o salvare la presidente di Forza Italia Laura Pernazza. Il meccanismo che si è innescato è frutto del voto ponderato, utilizzato per scegliere i consiglieri provinciali, e della vittoria di Stefano Bandecchi. Di fatto, dopo il voto di Terni da Palazzo Bazzani sono usciti tre consiglieri di maggioranza (Sergio Armillei, Lucia Dominici e Monia Santini tutti del Comune di Terni), ma ne sono stati rimpiazzati solo due Giovanni Taglialatela (Penna in Teverina), Roberto Morelli (Avigliano Umbro), gli ultimi rimasti a disposizione nella lista di centrodestra Provincia Libera. La conseguenza è che Terni ora non ha più un rappresentati in consiglio provinciale, tanto in maggioranza quanto all'opposizione. 

Domani il consiglio provinciale è stato convocato per prendere atto delle surroghe, ma c'è il nodo del numero legale da sciogliere. E qui entra in gioco il Pd, o meglio la decisione che prenderanno i Dem. Se manterranno il numero legale (opzione stampella) si darà seguito alle surroghe e il centrodestra potrà continuare a governare la Provincia, sebbene con un seggio in meno. Contrariamente, il Pd potrà dare una spallata al centrodestra, visto che senza surroghe il consiglio provinciale è destinato a decadere perché verrebbe a mancare il numero minimo di rappresentati. A quel punto si tornerebbe alle urne, con il voto ponderato in attesa che la riforma Delrio finisca in soffitta per ridare voce agli elettori, forse a giugno 2024 con le Europee. In casa Dem, ora, gli occhi sono puntati sul sindaco di Avigliano Umbro, Luciano Conti. 
 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero