«Nel decreto sisma, i parlamentari umbri si facciano sentire»

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PERUGIA - «Nella discussione prevista per martedì alla Camera tutti i parlamentari umbri (ma anche

marchigiani, abruzzesi e laziali) facciano sentire la propria voce, ottenendo l'inserimento nel 'decreto sismà delle misure richieste dai territori colpiti, semplificazione burocratica, reddito di cratere, decontribuzione e defiscalizzazione», è l'auspicio di Gianfranco Chiacchieroni, capogruppo del Pd all'Assemblea legislativa. Arrivato «nel giorno in cui le norme per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma, predisposte dalla Giunta, iniziano il percorso verso l'Aula di Palazzo Cesaroni».
Chiacchieroni ricorda che «prima il Senato e poi la Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblicì della Camera hanno dato il via libera ad un testo minimale, che rende il Decreto Sismà un provvedimento dall'impatto limitato e sicuramente insufficiente».
«Le richieste dei Comitati e degli amministratori locali delle aree colpite dal terremoto - aggiunge - erano poche numericamente, ma dal rilevante impatto in termini di rilancio delle attività danneggiate dal sisma: forte semplificazione burocratica, introduzione del reddito di cratere per i terremotati in difficoltà, priorità per i
terremotati nei concorsi pubblici, defiscalizzazione e decontribuzione per i due anni successivi all'assunzione di un
lavoratore a tempo indeterminato nelle aziende del cratere. Nonostante le rassicurazioni del presidente del Consiglio dei ministri, la cui visita alle zone terremotate non ha peraltro coinvolto l' Umbria gli interventi degli esponenti della nuova alleanza governativa hanno mirato a ridurre e delimitare le azioni contemplate nel decreto, che diviene così un
provvedimento necessario ed urgente, ma non certo risolutivo - conclude Chiacchieroni - per le emergenze che quotidianamente i terremotati del centro Italia si trovano ad affrontare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero