Cristina Donà: «Al Teatro Romano un concerto in armonia col Genius loci». al Gubbio Oltre Festival

Cristina Donà: «Al Teatro Romano un concerto in armonia col Genius loci». al Gubbio Oltre Festival
GUBBIO - Questo sabato andrà in scena l'ultimo atto dell’ottava edizione del Gubbio Oltre Festival, che dalla seconda metà di luglio ha proposto vari...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

GUBBIO - Questo sabato andrà in scena l'ultimo atto dell’ottava edizione del Gubbio Oltre Festival, che dalla seconda metà di luglio ha proposto vari concerti e iniziative a sfondo musicale nella Città dei Ceri: dopo i concerti di Veronica Rudian (2 agosto), del progetto “More Morricone” con il trio Spinetti-Ceccarelli-Renzetti (4 agosto), “L’altro Battisti” (10 agosto) e Luca Barbarossa (11 agosto), sarà la cantautrice Cristina Donà protagonista del gran finale (inizio alle 21.15). Un live che si preannuncia indimenticabile, che si terrà nel suggestivo Teatro Romano, per l’unica tappa umbra del “deSidera Tour”. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la rassegna Moon in June.

Cristina Donà, cosa si aspetta dal concerto in programma a Gubbio?
Di solito cerco sempre di allontanare le aspettative per non restare delusa, ma in questo caso so che il luogo è di grande impatto emotivo e sono convinta che sarà una serata speciale. Non sono mai stata al Teatro Romano di Gubbio ma ho visto delle foto e lo trovo di una bellezza assoluta. 

Suonare in luoghi così pregni di storia regala emozioni differenti?
Sicuramente. Quando mi capita di esibirmi in posti simili provo a sintonizzarmi, a entrare in contatto con il Genius loci onorando il fatto di essere accolta. Da lì è passata la storia dell’uomo e di solito si sente un’energia fortissima.

Sarà un concerto in un certo senso catartico?
L’arte è fondamentalmente una possibilità per aprire dei varchi, trovare porte dove invece vedevi un muro in cemento armato. E quelle porte si aprono insieme, creando un momento di unione.

Lei a sua volta lo trova in altri artisti?
Certamente. Ho sempre amato e mi hanno certamente influenzato artisti che anche nelle cause perse hanno messo una “reason to believe”, citando una delle canzoni che più amo di Springsteen. Spesso non si tratta di una vittoria o una svolta, ma semplicemente di qualcosa a cui ti puoi aggrappare per andare avanti. Con me l’arte ha fatto questo.

Un tema che affronta anche in "DeSidera"…
Sì. Il percorso di scrittura di questo album è stato lungo e tortuoso, anche con momenti di grande crisi. Già in quell’epoca, prima della pandemia, l’aria che tirava mi faceva dubitare di quel che stavo scrivendo. Le parole non riuscivano a descrivere ciò che sentivo.

Come si è arrivati a un album che ha conquistato pubblico e critica?


Ho distillato tutti quei pensieri, frammenti che poi Saverio Lanza ha elaborato e così sono diventate stimolo per altro. La risposta e la partecipazione del pubblico dopo l’uscita sono state incredibili. Sono felice perché come tutti quelli che fanno il mio mestiere, per quanto convinti, finché il lavoro non si specchia negli occhi di chi ti ascolta non sai di cosa è fatto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero