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PERUGIA Impennata di contagi tra giovedì e venerdì mattina in Umbria con 153 nuovi casi, il dato più alto dal 26 agosto. Si registra un’altra vittima, ma i degenti sono stabili. Un quadro che fa traballare l’ottima “pagella” che la Cabina di regia aveva assegnato all’ Umbria che, per l’andamento del contagio dal 22 al 28 novembre, era stata riportata al livello di rischio “basso”. La risalita dei positivi riporta l’incidenza settimanale sopra 70 casi per 100mila abitanti, esclusi gli “importati”. Intanto prosegue la vaccinazione in attesa dell’open day vaccinale che, per i non prenotati, si prospetta in salita a Spoleto dove il centro vaccinale resterà chiuso di pomeriggio.
L’improvvisa risalita dei casi, certificati a fronte di un monte tamponi in linea col dato settimanale (10.677), ha determinato un aumento del tasso di positività globale pari all’1,43% stando allo screening di giovedì. L’incidenza dei contagi sui soli molecolari è al 5,7%, con la media mobile settimanale tornata sopra il 4%. Un campanello d’allarme? Che il virus stia circolando e con le basse temperature riprenda vigore non è una novità, resta da vedere l’evoluzione dei prossimi giorni, con la curva tornata intanto sopra i 600 casi settimanali, ai livelli di inizio novembre. L’ultima mini-ondata di contagi ha interessato soprattutto le grandi città: Spoleto (23), Perugia (22), Città di Castello (13), Amelia e Foligno (10), ma l’incidenza tiene. Nonostante un’incidenza risalita a 71 casi per 100mila abitanti, sono infatti solo tre i comuni da “zona rossa”: Bevagna, Trevi e Porano. Al limite la città della Quintana, con incidenza pari a 188. Nel distretto in ogni caso c’è stata una lieve recrudescenza di contagi.
Nel monitoraggio della Cabina di regia, riferito al 22-28 novembre, l’ Umbria era tornata al minimo livello di rischio e di probabilità di espansione dei contagi, con un Rt in calo da 1,15 a 0,97. Giù anche i focolai, da 110 a 97, in calo il tasso di positività dei tamponi non ripetuti (escluso il retesting) dal 6 al 5 per cento. Unico campanello d’allarme la risalita dell’incidenza dei casi non associati a catene note passata in una settimana dal 13,3 al 17,2% dei positivi censiti nei 14 giorni di riferimento. Si tratta di casi “inediti” nei quali non si è trovato “un link epidemiologico”, fenomeno che evidenzia una difficoltà-omertà nel tracciamento dei contatti. Nel report Ministero-Iss sugli indicatori decisionali, aggiornato al 2 dicembre, anche l’incidenza era in calo, passata da 68,6 a 66,6 casi per 100mila abitanti.
Rispetto al monitoraggio, è invece migliorata la situazione negli ospedali, coi ricoveri che continuano ad essere frenati dalla campagna vaccinale. Il totale ieri mattina era stabile a 53 degenti Covid, con un passaggio da terapia intensiva all’area medica dove ora figurano, rispettivamente, 44 e 9 pazienti. Al 28 novembre era risalita al 13% l’occupazione dei posti letto ospedalieri in terapia intensiva, all’8% in area medica. L’ultimo bollettino regionale indica anche una risalita degli attualmente positivi: a fronte di 153 casi sono emersi 49 guariti, col totale risalito di 103 unità. Va compreso anche il nuovo caso letale, a Città di Castello, che porta a 11 il totale settimanale: il dato più elevato dal 16 giugno (12 decessi settimanali).
Continua intanto a ritmo sostenuto la somministrazione delle terze dosi di vaccino, altre 5mila quelle somministrate giovedì insieme ad altre 630 destinate a immunizzazioni e nuove vaccinazioni.
Il Messaggero