OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PERUGIA - Terapie intensive per il quinto giorno sotto la soglia critica, meno di 900 casi settimanali, attualmente positivi in discesa e curva dei decessi stabile. I numeri dell’epidemia convergono verso una sostanziale ritirata del virus, ma l’elevata presenza delle varianti inglese e, soprattutto brasiliana, non consentono rilassamenti. Il SarsCov2 mutato fa ancora paura se si considera il fenomeno dei contagiati dopo il vaccino e delle reinfezioni. «Rispetto a un mese fa la situazione è più tranquilla – osserva l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto – ma la presenza delle varianti resta importante: quella inglese è più infettiva e quella brasiliana può “bucare” il vaccino».
L’analisi offerta nel punto Covid settimanale non evidenzia particolari criticità, fatta eccezione per alcuni territori e una lieve risalita dell’incidenza tra i teen agers. «La curva è in discesa dall’11 febbraio – spiega Marco Cristofori, Nucleo epidemiologico - e negli ultimi 4-5 giorni si registra una sostanziale stabilità ma su valori più bassi, come dimostra Rt (mercoledì 1,08) che in tali situazioni è più difficile tenere sotto “1”». Ieri 116 nuovi casi, col dato settimanale tornato sotto novecento (890) mentre grazie ai 253 guariti gli attualmente positivi sono scesi a 3.647, livello riscontrato a fine dicembre. Stabile intorno a cento l’incidenza cumulativa regionale con la situazione tra le due Asl quasi riallineata. «Mentre nella Usl Umbria 1 c’è stata un’impennata notevole, nella “2” c’è stato un aumento tardivo e meno evidente, grazie alle misure tempestive che hanno ridotto l’impennata e hanno evitato che l’Umbria diventasse “rossa”», aggiunge Cristofori. Tra i territori si distingue il Trasimeno che ha l’incidenza più bassa, sotto 40 casi settimanali ogni 100 mila abitanti, mentre si è lievemente rialzato ma resta sotto 200 nella Media Valle del Tevere. «La maggior parte i distretti sono 150 eccetto Valnerina e Alto Chiascio mentre tra i comuni sopra i 5mila abitanti, Gubbio e Narni (a lungo con valori bassi) nell’ultima settimana hanno presentato un’incidenza oltre 200». Sono 41 i comuni con meno di 50 casi, mentre solo 8 le città da “zona rossa”. «Un indice di contagio basso rende più efficace il tracciamento che regge l’impatto infezione». Uno dei fenomeni con cui fare i conti oggi è però quello degli infetti post-vaccino: 559 (+299 rispetto a inizio marzo) dopo la prima dose, 233 (+84) dopo la seconda. Inquietano i 97 che si sono contagiati superati 15 giorni dal richiamo. Un’anomalia spiegabile tramite l’impatto della variante brasiliana, al pari delle reinfezioni: 42 casi al 12 febbraio, ultimo dato disponibile. «Tali soggetti – precisa il commissario Massimo D’Angelo - accusano forme paucisintomatiche o con sintomi simili all’influenza, non condizioni severe».
Quanto all’analisi per età, tra gli under 18 solo la fascia 0-2 è sotto la media regionale mentre c’è una risalita nella 14-18.
Il Messaggero