Covid, la curva ha frenato la discesa, le varianti fanno ancora paura. Terapie intensive sotto la soglia critica

Covid, la curva ha frenato la discesa, le varianti fanno ancora paura. Terapie intensive sotto la soglia critica
di Fabio Nucci
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Venerdì 16 Aprile 2021, 08:30

PERUGIA - Terapie intensive per il quinto giorno sotto la soglia critica, meno di 900 casi settimanali, attualmente positivi in discesa e curva dei decessi stabile. I numeri dell’epidemia convergono verso una sostanziale ritirata del virus, ma l’elevata presenza delle varianti inglese e, soprattutto brasiliana, non consentono rilassamenti. Il SarsCov2 mutato fa ancora paura se si considera il fenomeno dei contagiati dopo il vaccino e delle reinfezioni. «Rispetto a un mese fa la situazione è più tranquilla – osserva l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto – ma la presenza delle varianti resta importante: quella inglese è più infettiva e quella brasiliana può “bucare” il vaccino».
L’analisi offerta nel punto Covid settimanale non evidenzia particolari criticità, fatta eccezione per alcuni territori e una lieve risalita dell’incidenza tra i teen agers. «La curva è in discesa dall’11 febbraio – spiega Marco Cristofori, Nucleo epidemiologico - e negli ultimi 4-5 giorni si registra una sostanziale stabilità ma su valori più bassi, come dimostra Rt (mercoledì 1,08) che in tali situazioni è più difficile tenere sotto “1”». Ieri 116 nuovi casi, col dato settimanale tornato sotto novecento (890) mentre grazie ai 253 guariti gli attualmente positivi sono scesi a 3.647, livello riscontrato a fine dicembre. Stabile intorno a cento l’incidenza cumulativa regionale con la situazione tra le due Asl quasi riallineata. «Mentre nella Usl Umbria 1 c’è stata un’impennata notevole, nella “2” c’è stato un aumento tardivo e meno evidente, grazie alle misure tempestive che hanno ridotto l’impennata e hanno evitato che l’Umbria diventasse “rossa”», aggiunge Cristofori. Tra i territori si distingue il Trasimeno che ha l’incidenza più bassa, sotto 40 casi settimanali ogni 100 mila abitanti, mentre si è lievemente rialzato ma resta sotto 200 nella Media Valle del Tevere. «La maggior parte i distretti sono 150 eccetto Valnerina e Alto Chiascio mentre tra i comuni sopra i 5mila abitanti, Gubbio e Narni (a lungo con valori bassi) nell’ultima settimana hanno presentato un’incidenza oltre 200». Sono 41 i comuni con meno di 50 casi, mentre solo 8 le città da “zona rossa”. «Un indice di contagio basso rende più efficace il tracciamento che regge l’impatto infezione». Uno dei fenomeni con cui fare i conti oggi è però quello degli infetti post-vaccino: 559 (+299 rispetto a inizio marzo) dopo la prima dose, 233 (+84) dopo la seconda. Inquietano i 97 che si sono contagiati superati 15 giorni dal richiamo. Un’anomalia spiegabile tramite l’impatto della variante brasiliana, al pari delle reinfezioni: 42 casi al 12 febbraio, ultimo dato disponibile. «Tali soggetti – precisa il commissario Massimo D’Angelo - accusano forme paucisintomatiche o con sintomi simili all’influenza, non condizioni severe».
Quanto all’analisi per età, tra gli under 18 solo la fascia 0-2 è sotto la media regionale mentre c’è una risalita nella 14-18.

Aspetto che riguarda anche le 19-24 e 25-44. «L’infezione è prevalentemente “a carico” dei più giovani», aggiunge l’epidemiologa Carla Bietta che ha analizzato l’incidenza settimanale mobile. «Tra i 30 e i 64 anni, dal primo gennaio il dato è in linea con quello medio mentre quello degli over è sotto la media, a parte la fase iniziale. Potrebbe essere un effetto della vaccinazione ma anche perché si tratta di persone più prudenti e meno mobili». Prosegue la discesa dei ricoveri, il cui dato totale è tornato sotto 300 con 293 degenti ordinari e 35 acuti (25% di posti occupati). Ieri segnalati altri 4 decessi (due a Foligno, gli altri a Perugia e Città di Castello) con la media mobile a 3,4. «Si tratta di numeri piccoli soggetti a maggior variabilità, si tratta di un’oscillazione normale», aggiunge Carla Bietta. Un confronto Umbria/Italia rivela come la regione abbia anticipato la terza ondata, aspetto riscontrabile anche attraverso di dati di Google sulla mobilità delle persone, ripresa parzialmente tra gli umbri. «Si tratta di dati coerenti con le misure, come dimostra il picco in basso durante il lockdown di Pasqua: le limitazioni sono state rispettate»

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