Covid, controlli del Nas negli obitori

Covid, controlli del Nas negli obitori
PERUGIA - Super controlli negli obitori dell’Umbria, per verificare anche in questo caso il rispetto delle norme relative alla diffusione del coronavirus. Sono quelli messi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - Super controlli negli obitori dell’Umbria, per verificare anche in questo caso il rispetto delle norme relative alla diffusione del coronavirus. Sono quelli messi in atto nelle ultime ore dai carabinieri del Nas di Perugia, diretti dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga, che hanno impegnato i militari nel verificare la corretta gestione degli obitori regionali. Secondo quanto si apprende, la buona notizia è che non sarebbero state riscontrate irregolarità.


L’INIZIATIVA
I super controlli del Nas rientrano, rendono noto ministero della Salute e lo stesso Nas, «nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria» con il Comando carabinieri per la Tutela della Salute che «d’intesa con il Ministro della Salute, ha concluso una vasta campagna di verifiche condotte a livello nazionale presso le strutture di permanenza delle salme in ospedali pubblici e cliniche private, al fine di appurare la regolarità delle stesse ed il rispetto delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19». Controlli dunque scattati in tutta Italia e che hanno visto anche i militari agli ordini del tenente colonnello Schienalunga svolgere accurati accertamenti.
LE VERIFICHE
Che hanno in particolar modo riguardato l’accertamento delle misure di contenimento epidemico e della sicurezza degli ambienti di lavoro, e soprattutto quindi pulizia e sanificazione dei locali, la presenza o meno di percorsi separati per il trasporto delle salme e il livello di formazione degli operatori circa il rischio da esposizione agli agenti biologici.
NESSUNA IRREGOLARITÀ
Come detto, le strutture umbre sarebbero state sostanzialmente promosse. Stessa cosa non si può dire a livello nazionale. Sono stati oggetto di ispezione 375 tra obitori e camere mortuarie interni alle strutture ospedaliere, nonché analoghe aree adibite al commiato, riconducibili ad imprese funebri private e relativi servizi cimiteriali, rilevando irregolarità in 85 di questi.

La maggior parte delle irregolarità, pari a 68 tra quelle complessivamente sanzionate, sono state appurate negli ambienti adibiti alla permanenza delle salme e al commiato in presenza dei familiari, mantenuti in carenti condizioni igienico-sanitarie e strutturali, in presenza di distacco di intonaco, macchie di umidità e muffe, piastrellatura fessurata, mobili vetusti e arrugginiti. In situazioni particolarmente gravi, sono stati riscontrati feretri lasciati per lungo tempo in ambienti promiscui in attesa di sepoltura o cremazione, false attestazioni di sepoltura di resti precedentemente riesumati, bare con perdita di liquidi e macchie di sangue. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero