OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PERUGIA La ripresa dei contatti e l’alta diffusività della variante delta, in Umbria presente al 100%, frenano la discesa dei contagi. Curva che in Umbria da 18 giorni oscilla tra i 700 e gli 800 casi settimanali. Solo in due occasioni il dato è sceso sotto tale soglia e con 100 nuovi contagi scoperti tra venerdì e sabato mattina, l’andamento si conferma stabile. Ci sono tuttavia un nuovo decesso e due nuovi ingressi in terapia intensiva, con 53 degenti-Covid totali. Intanto, nell’ultimo giorno e mezzo si registrano altri 1.400 nuovi vaccinati e il totale di coloro che sono “senza copertura” è sceso a 141mila. Tra questi, anche i circa 3mila addetti della scuola che al momento risultano non aver ricevuto alcuna dose di vaccino.
La curva non cresce e allo stesso tempo non offre segnali decisi di discesa, col totale dei contagi settimanali che dal 20 agosto oscilla tra 677 e 758 casi. Allo stesso modo, l’incidenza cumulativa non è scesa sotto i 70 casi per 100mila abitanti. Questo a differenza di quanto accade a livello nazionale. «A livello regionale c’è eterogeneità e rapidi cambiamenti, probabilmente a causa dei molti contatti in questa fase e dell’alta diffusività della variante delta – spiega Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr. La cui analisi indica l’Umbria tra le regioni con una decrescita, rispetto a una settimana fa, del 10%. Ma si tratta di un dato mobile anche per effetto della circolazione della variante delta contro cui l’Istituto superiore di sanità continua a mettere in guardia e che si conferma predominante: l’ultima indagine flash Iss, relativa ai casi notificati il 24 agosto, ha stimato una prevalenza nazionale del 99,7%. In Umbria tutti e 34 i campioni selezionati e sequenziati appartenevano al lignaggio B.1.617.2 (variante delta). «Per contenere e attenuare l’impatto delle varianti – scrive l’Iss - è importante mantenere l’incidenza di SARS-CoV-2 a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e, per quanto possibile, il sequenziamento massivo per individuare precocemente e controllare l’evoluzione e il rapido diffondersi di varianti virali». La capacità di monitoraggio del sistema di sorveglianza umbro resta elevata, col 100% dei casi certificati accompagnati da indagine epidemiologica, come risulta dall’ultimo report della Cabina di regia.
Numeri in crescita anche dallo screening col 5,3% di tamponi effettuati in più nell’ultima settimana (+2,3% per i molecolari). E anche i 100 casi riportati nell’ultimo bollettino regionale, sono stati scoperti da 1.782 tamponi processati con test molecolare, con un’incidenza del 5,6%, in linea con la media mobile. Un altro segnale di stabilità e di come il sistema stia tenendo sotto controllo la diffusione del virus. A livello locale, nei piccoli comuni che al momento presentano un’incidenza da “zona rossa”, venerdì non sono emersi nuovi casi. Solo i cluster di Attigliano, Gualdo Cattaneo, Piegaro e Citerna continuano a muoversi ma tutti presentano un’incidenza sotto i 200 casi per 100mila abitanti. Dei 702 casi registrati negli ultimi sette giorni, quasi il 9% sono “importati”. Quanto agli indicatori di gravità, ieri è stato segnalato un decesso, a Perugia, mentre a fronte di ricoveri ordinari stabili (45), si sono registrati due ingressi in terapia intensiva reparti nei quali ora sono occupati 8 posti letto (5,7%).
Capitolo vaccini.
Il Messaggero