Covid, i contagiati tutti colpiti dalla variante Delta. Cento nuovi casi e un morto

Covid, i contagiati tutti colpiti dalla variante Delta. Cento nuovi casi e un morto
di Fabio Nucci
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Domenica 5 Settembre 2021, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 08:39

PERUGIA La ripresa dei contatti e l’alta diffusività della variante delta, in Umbria presente al 100%, frenano la discesa dei contagi. Curva che in Umbria da 18 giorni oscilla tra i 700 e gli 800 casi settimanali. Solo in due occasioni il dato è sceso sotto tale soglia e con 100 nuovi contagi scoperti tra venerdì e sabato mattina, l’andamento si conferma stabile. Ci sono tuttavia un nuovo decesso e due nuovi ingressi in terapia intensiva, con 53 degenti-Covid totali. Intanto, nell’ultimo giorno e mezzo si registrano altri 1.400 nuovi vaccinati e il totale di coloro che sono “senza copertura” è sceso a 141mila. Tra questi, anche i circa 3mila addetti della scuola che al momento risultano non aver ricevuto alcuna dose di vaccino.
La curva non cresce e allo stesso tempo non offre segnali decisi di discesa, col totale dei contagi settimanali che dal 20 agosto oscilla tra 677 e 758 casi. Allo stesso modo, l’incidenza cumulativa non è scesa sotto i 70 casi per 100mila abitanti. Questo a differenza di quanto accade a livello nazionale. «A livello regionale c’è eterogeneità e rapidi cambiamenti, probabilmente a causa dei molti contatti in questa fase e dell’alta diffusività della variante delta – spiega Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr. La cui analisi indica l’Umbria tra le regioni con una decrescita, rispetto a una settimana fa, del 10%. Ma si tratta di un dato mobile anche per effetto della circolazione della variante delta contro cui l’Istituto superiore di sanità continua a mettere in guardia e che si conferma predominante: l’ultima indagine flash Iss, relativa ai casi notificati il 24 agosto, ha stimato una prevalenza nazionale del 99,7%. In Umbria tutti e 34 i campioni selezionati e sequenziati appartenevano al lignaggio B.1.617.2 (variante delta). «Per contenere e attenuare l’impatto delle varianti – scrive l’Iss - è importante mantenere l’incidenza di SARS-CoV-2 a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e, per quanto possibile, il sequenziamento massivo per individuare precocemente e controllare l’evoluzione e il rapido diffondersi di varianti virali». La capacità di monitoraggio del sistema di sorveglianza umbro resta elevata, col 100% dei casi certificati accompagnati da indagine epidemiologica, come risulta dall’ultimo report della Cabina di regia.
Numeri in crescita anche dallo screening col 5,3% di tamponi effettuati in più nell’ultima settimana (+2,3% per i molecolari). E anche i 100 casi riportati nell’ultimo bollettino regionale, sono stati scoperti da 1.782 tamponi processati con test molecolare, con un’incidenza del 5,6%, in linea con la media mobile. Un altro segnale di stabilità e di come il sistema stia tenendo sotto controllo la diffusione del virus. A livello locale, nei piccoli comuni che al momento presentano un’incidenza da “zona rossa”, venerdì non sono emersi nuovi casi. Solo i cluster di Attigliano, Gualdo Cattaneo, Piegaro e Citerna continuano a muoversi ma tutti presentano un’incidenza sotto i 200 casi per 100mila abitanti. Dei 702 casi registrati negli ultimi sette giorni, quasi il 9% sono “importati”. Quanto agli indicatori di gravità, ieri è stato segnalato un decesso, a Perugia, mentre a fronte di ricoveri ordinari stabili (45), si sono registrati due ingressi in terapia intensiva reparti nei quali ora sono occupati 8 posti letto (5,7%).
Capitolo vaccini.

In un giorno e mezzo sono state somministrate quasi 6.500 dosi, con 1.404 nuovi vaccinati (1.300 con prima dose) e oltre 3mila nuovi immunizzati. La platea di coloro che ha completato il ciclo ha superato i 573.200 assistiti, pari al 72,5% degli over 12. Considerando le 76mila persone in attesa di richiamo, la copertura sale all’82,1% della popolazione vaccinabile. È quindi scesa al 17,90 la percentuale di chi non ha ricevuto neanche una dose, circa 141mila assistiti tra i quali figurano anche 2.991 addetti della scuola ancora senza profilassi. Dato rivisto nell’ultimo report della struttura commissariale rispetto alla settimana precedente quando tra il personale scolastico risultavano quasi 6mila assistiti non vaccinati. A seguito della verifica con la Regione, risulta che l’immunizzazione tra gli adulti della scuola è all’84,2%, comunque sotto la media nazionale, pari all’86,11%.

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