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Reduce dal simposio dal titolo “Vino e salute tra alimentazione e benessere” che l’associazione degli Enologi ed Enotecnici Italiani ha organizzato a Napoli nella scorsa settimana, Riccardo Cotarella presidente nazionale di Assoenologi, imprenditore orvietano considerato il numero uno degli enologi e tra i più affermati winemaker italiani, torna ad approfondire alcuni dei temi dibattuti in assemblea.
Presidente Cotarella cosa pensa del via libera dell'Unione europea all'Irlanda a etichette con alert sulle bottiglie di vino, equiparandolo così alle sigarette come prodotto potenzialmente dannoso per la salute?
«Lo riteniamo senza mezzi termini una ignominia, nel modo, nei tempi e nella pesantezza.
A proposito di affermazioni sul presunto pericolo per la salute costituito dall'assunzione di vino, si va dalle recenti affermazioni della professoressa Viola per arrivare a Testino della società italiana di Alcologia che addirittura si rivolge al ministro della Salute, Orazio Schillaci affinché intervenga? Perché questi attacchi? Cosa c'è dietro?
«Noi enologi non vogliamo scendere in questioni oscure, o quantomeno grigie, contestiamo fortemente queste affermazioni, quella della riduzione del cervello, se non ci fosse da piangere ci si dovrebbe ridere. Basta pensare a chi ha amato il vino: Leonardo Da Vinci, Rita Levi Montalcini, Carducci, Leopardi, pensare che a queste persone sia stato ridotto il cervello per via del vino è quantomeno anacronistico. Troviamo queste affermazioni generiche, categoriche, veramente aprofessionali e non accettabili».
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Il Messaggero