Coronavirus, in Umbria contagio sotto l'uno per cento

Coronavirus, in Umbria contagio sotto l'uno per cento
PERUGIA - Il virus continua ad allentare la sua pressione sulla regione con la crescita giornaliera del contagio che per la prima volta è scesa sotto l’uno per cento....

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PERUGIA - Il virus continua ad allentare la sua pressione sulla regione con la crescita giornaliera del contagio che per la prima volta è scesa sotto l’uno per cento. I 10 positivi in più certificati ieri valgono, infatti, un +0,8% che ha portato il totale dei positivi a 1.263. Di questi, 1.161 casi sono stati diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale, il 92% circa. L’analisi di tali infezioni, nelle elaborazioni dell’Istituto superiore della Sanità rivelano che anche in Umbria, mostra come la distribuzione dell’età sia cambiata rispetto a una settimana fa. Nella regione, infatti, sono iniziati a salire i contagi tra gli over 80 che ora rappresentano il 9,1% del totale, un dato che resta di gran lunga inferiore rispetto a quello nazionale (20,2%). Dalle infezioni indagate negli ultimi sette giorni emerge anche una crescita dei casi tra bambini e teenagers: la fascia 0-9 concentra il 2,4% dei casi (7 giorni fa, l’1,6%), quella 10-19 il 2,8% (2,4). La fascia d’età più colpita resta quella dei cinquantenni, non a caso l’età mediana è stabile a 54 anni, coi malati umbri che, dunque, sono più “giovani” rispetto al dato nazionale, pari a 62 anni.

Tornando all’aggiornamento quotidiano dei dati regionali, si registra una nuova riduzione dei “positivi attuali”, scesi a 1.124 con un caso in meno che consolida il trend discendente della curva che rappresenta il totale di malati e clinicamente guariti (ma ancora positivi al virus). L’andamento rivela una sorta di svolta in corrispondenza del 30 marzo, da quando tale grandezza è prima cresciuta lievemente, salvo iniziare a ridimensionarsi negli ultimi due giorni. La dinamica dei guariti, ieri altri cinque in più, degli ex pazienti ora asintomatici, +26 in un giorno, e purtroppo anche quella dei decessi continua a ridimensionare anche il numero dei malati sceso a quota 845, in discesa per il terzo giorno consecutivo. La curva epidemica ricostruita dall’Iss, che tiene conto della data della diagnosi o del prelievo e della data di inizio dei sintomi, “mostra un andamento in crescita delle nuove diagnosi fino al 20 marzo”, mentre in seguito si apprezzano due fasi: una discesa inizialmente lieve e poi repentina fino al 28 marzo, una risalita tra il 29 e il 30 marzo e poi un nuovo decremento, lieve ma costante. Trend “che – scrive l’Iss - dovrà essere confermato nei prossimi giorni, quando i dati saranno consolidati”.

Il dato negativo di giornata è ovviamente quello dei decessi: ieri pomeriggio dalla Usl Umbria 1 è arrivata la conferma del 50° morto, sei in più dunque in 24 ore. Tendenza che ha fatto salire il tasso di mortalità al 4% (4 decessi ogni 100 casi totali), comunque largamente sotto il dato nazionale, pari al 12,6%. È salito al 29%, invece, il tasso di guarigione (18% in Italia). Continua ad allentarsi la pressione sugli ospedali, con un ricoverato su cinque ricoverato in intensiva mentre il 77% dei malati sta affrontando la malattia a isolamento domiciliare (in Italia, il 65%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero