TERNI E' fuori pericolo il farmacista orvietano di 56 anni ricoverato in gravi condizioni un mese fa al reparto Covid di Terni e nei prossimi giorni sarà dimesso. Ma...
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Allo stress emotivo si è aggiunta la fatica quotidiana di dover mettere in atto tutte le misure idonee a preservare la propria integrità fisica e quelle dei cittadini che si rivolgono alla farmacia per essere assistiti, consigliati e confortati. Ed anche la necessità di dover risolvere crescenti difficoltà tra cui l'approvvigionamento dei presidi protettivi. Andrea Carducci è il presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Terni e ha capito subito la gravità della situazione: «La nostra categoria, come altre, ha pagato a duro prezzo la battaglia contro un nemico subdolo a livello nazionale (13 farmacisti morti) e a livello locale e sono contento che il collega di Orvieto ricoverato in ospedale i gravi condizioni si sia risolto nei migliori dei modi, così dono guariti atri colleghi che sono risultati positivi. E' stato uno tsunami inaspettato e devo dire che la nostra categoria ha risposto alla grande, facendo gruppo, per proteggerci e proteggere i nostri clienti ci siamo organizzati da soli, non abbiamo chiesto niente a nessuno, ci siamo rimboccati le mani dal primo momento, con la sanificazione continua dei locali, l'installazione di barriere di protezione in plexiglass e l'uso delle mascherine quando stiano stati a contatto con i clienti».
Il disagio per le proteste di alcuni clienti per i prezzi delle mascherine, a volte introvabili: «Sia chiaro che non c'è alcun business delle mascherine da parte dei farmacisti ternani - rimarca Carducci - anzi molti di loro le stanno regalando a chi ne ha bisogno. I controlli svolti dalla Guardia di finanza non hanno riscontrato alcuna anomalia nei prezzi di vendita».
Sulla stessa lunghezza d'onda Stefano Monicchi, segretario di Federfarma Terni: «Abbiamo dimostrato di essere uniti e questa è stata la nostra forza, fortunatamente la Federfarma nazionale ci ha dato un supporto immediato - racconta - con i consigli per le misure di sicurezza da adottare per la sicurezza nostra e dei clienti: sanifichiamo i locali periodicamente e abbiamo riorganizzato tutti i servizi, inoltre c'è stata un'intesa perfetta con i medici di famiglia per adattare le procedure in modo da evitare spostamenti ai pazienti e garantire la massima sicurezza possibile. Sono orgoglioso- continua Monicchi- di tutti i miei colleghi che si sono comportati in maniera impeccabile e di concerto con la Federfarma. Per quanto riguarda le mascherine non è stato facile reperirle ed i prezzi sono indipendenti dalla nostra volontà perché sono imposti dalle aziende, ma abbiamo ricevuto lamentele che non ci meritavamo, e prevedo che avremo problemi anche con i guanti in lattice visto che c'è un unico Paese produttore: la Malesia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero