Covid19, fuori pericolo il farmacista di Orvieto: L'Ordine: «Sette contagiati, abbiamo pagato un prezzo alto»

Covid19, fuori pericolo il farmacista di Orvieto: L'Ordine: «Sette contagiati, abbiamo pagato un prezzo alto»
di Corso Viola di Campalto
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Venerdì 24 Aprile 2020, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 21:26

TERNI E' fuori pericolo il farmacista orvietano di 56 anni ricoverato in gravi condizioni un mese fa al reparto Covid di Terni e nei prossimi giorni sarà dimesso. Ma sono almeno altri sette i farmacisti a Terni ed in provincia ad essere stati contagiati sul posto di lavoro, durante i primi giorni dell'emergenza Coronavirus, quando regnava ancora tanta confusione tra le misure da dover adottare. Ma non c'è stata solo la paura ad accompagnare il lavoro dei farmacisti che sul territorio combattono in prima linea questa durissima guerra contro un nemico invisibile.
Allo stress emotivo si è aggiunta la fatica quotidiana di dover mettere in atto tutte le misure idonee a preservare la propria integrità fisica e quelle dei cittadini che si rivolgono alla farmacia per essere assistiti, consigliati e confortati. Ed anche la necessità di dover risolvere crescenti difficoltà tra cui l'approvvigionamento dei presidi protettivi. Andrea Carducci è il presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Terni e ha capito subito la gravità della situazione: «La nostra categoria, come altre, ha pagato a duro prezzo la battaglia contro un nemico subdolo a livello nazionale (13 farmacisti morti) e a livello locale e sono contento che il collega di Orvieto ricoverato in ospedale i gravi condizioni si sia risolto nei migliori dei modi, così dono guariti atri colleghi che sono risultati positivi. E' stato uno tsunami inaspettato e devo dire che la nostra categoria ha risposto alla grande, facendo gruppo, per proteggerci e proteggere i nostri clienti ci siamo organizzati da soli, non abbiamo chiesto niente a nessuno, ci siamo rimboccati le mani dal primo momento, con la sanificazione continua dei locali, l'installazione di barriere di protezione in plexiglass e l'uso delle mascherine quando stiano stati a contatto con i clienti».
Il disagio per le proteste di alcuni clienti per i prezzi delle mascherine, a volte introvabili: «Sia chiaro che non c'è alcun business delle mascherine da parte dei farmacisti ternani - rimarca Carducci - anzi molti di loro le stanno regalando a chi ne ha bisogno. I controlli svolti dalla Guardia di finanza non hanno riscontrato alcuna anomalia nei prezzi di vendita».
Sulla stessa lunghezza d'onda Stefano Monicchi, segretario di Federfarma Terni: «Abbiamo dimostrato di essere uniti e questa è stata la nostra forza, fortunatamente la Federfarma nazionale ci ha dato un supporto immediato - racconta - con i consigli per le misure di sicurezza da adottare per la sicurezza nostra e dei clienti: sanifichiamo i locali periodicamente e abbiamo riorganizzato tutti i servizi, inoltre c'è stata un'intesa perfetta con i medici di famiglia per adattare le procedure in modo da evitare spostamenti ai pazienti e garantire la massima sicurezza possibile. Sono orgoglioso- continua Monicchi- di tutti i miei colleghi che si sono comportati in maniera impeccabile e di concerto con la Federfarma. Per quanto riguarda le mascherine non è stato facile reperirle ed i prezzi sono indipendenti dalla nostra volontà perché sono imposti dalle aziende, ma abbiamo ricevuto lamentele che non ci meritavamo, e prevedo che avremo problemi anche con i guanti in lattice visto che c'è un unico Paese produttore: la Malesia».

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