PERUGIA Proprio venerdì pomeriggio, quasi in contemporanea con l’uscita delle linee guida, Antonella Iunti ha coordinato la prima riunione del tavolo regionale di...
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I COMMENTI
Mentre la Iunti si concentra sul coordinamento dei lavori, dai dirigenti arrivano i primi commenti alle attese linee guida e alle non poche responsabilità che ricadono sulle loro spalle «Sarà un’estate molto calda – dice Cinzia Fabrizi membro del tavolo regionale che oltre essere assessore all’istruzione del comune di Terni è anche preside dell’IIS “Allievi-Sangallo” –. Va da sé che faremo il possibile per riaprire, come si dice, in presenza e sicurezza ma i problemi da risolvere sono tanti e poco il tempo. Le linee guida alla fine sono state migliorate ma meglio sarebbe stato se diversi aspetti fossero stati chiariti a livello centrale senza lasciare a noi le decisioni su tanti elementi, il che crea difficolta. E al di là degli aspetti logistici anche sul piano didattico servivano più indicazioni univoche. Ci vorrà un forte lavoro di coordinamento». Anche sui social i presidi sono vivaci. «Non ho capito perché 5 anni fa (legge 107-Renzi) eravamo presidi sceriffi e oggi con le stesse motivazioni siamo diventatati manager della formazione...» scrive Mariella Marinangeli dirigente del Mazzatinti di Gubbio. E sempre dalla città dei Ceri David Nadery, preside al Cassata-Gattapone, ha più di una preoccupazione: «Credo che manchi il contatto con la dimensione del problema – posta sul suo profilo -. Ci sono in Italia migliaia e migliaia di scuole; ogni scuola ha decine e decine di classi. Solo a Gubbio abbiamo almeno 200 classi, come possono davvero pensare che la soluzione stia nel criterio quantitativo dei metri quadri, o nella possibilità di creare 4 spazi in più in ogni scuola con qualche chilo di cartongesso? E con la biblioteca e con il parco? Possibile nessuno capisca che non potrà funzionare»? E mentre Maria Cristina Rosi, titolare presso l’I.C. Montefalco-Castel Ritaldi condivide un post dal titolo “Scuola, Azzolina decide di non decidere. Scelgono i presidi come ripartire”, Maria Grazia Giampè dell’IC Ferraris di Spello, dal suo profilo pone l’attenzione sul personale necessario per la riorganizzazione che «necessita di docenti aggiuntivi, tanti, e di un cospicuo numero di collaboratori scolastici. Quindi onestà verso le famiglie: preparatevi a venire a prendere subito i figli se manca il docente e ai turni pomeridiani qualora venissero dati i docenti aggiuntivi. I numeri di cui ha parlato la Ministra ieri pomeriggio sono del tutto insufficienti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero