Coronavirus, indagine sui prezzi. Scattano gli eposti per gli aumenti

Coronavirus, indagine sui prezzi. Scattano gli eposti per gli aumenti
PERUGIA - «Chi aumenta i prezzi in questo periodo va denunciato». L’esortazione arriva dal presidente regionale di Federcarni, Lucio Tabarrini in giorni in cui...

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PERUGIA - «Chi aumenta i prezzi in questo periodo va denunciato». L’esortazione arriva dal presidente regionale di Federcarni, Lucio Tabarrini in giorni in cui non mancano segnalazioni di rincari ingiustificati. Uno su tutti quello della farina, il cui prezzo in alcuni casi è salito da 30 a 90 cent al chilogrammo. Motivo che ha spinto il Codacons ad avviare un monitoraggio sui prezzi dei carburanti e di prodotti di largo consumo. «Una scansione che è ancora in corso – spiega la presidente regionale Carla Falcinelli – che per alcuni articoli ha fatto emergere rincari anche del 130%». L’associazione si è mossa con un esposto presentato anche alle procure di Perugia e Terni «per aggiotaggio e manovre speculative su merci». «Ci viene segnalato che alcuni grandi supermercati – spiega Falcinelli – sono sguarniti di alcuni prodotti e rimangono esposti solo quelli più cari ma, a parte qualche eccezione, non abbiamo notato grandi sbalzi».

C’è semmai un problema di tempi legato all’approvvigionamento, soprattutto dei prodotti lavorati e in particolare nell’ortofrutta. «Non mi risultano ritocchi importanti – aggiunge Samuele Tognaccioli, presidente regionale Fida Confcommercio - se non su prodotti stagionali e a causa del maltempo, ma questo succede tutti gli anni. Riscontriamo difficoltà con i prodotti lavorati (ad esempio, le insalate pronte) per problemi di lavorazione: gli addetti sono di meno e la produzione va a rilento. Se c’è stato qualche aumento è legato alle difficoltà nel trasporto e nella lavorazione, ma come materia prima non ci sono rincari. Il prezzo delle fragole, ad esempio, questa settimana si è ridotto del 40% ma già sappiamo che per le criticità evidenziate la prossima settimana il listino potrebbe salire anche del 30%, ma è un discorso di stagionalità e lavorazione». Un aspetto confermato da Federcarni. «Dalla logistica alle preparazioni il comparto subisce rallentamenti – aggiunge Tabarrini – ma non ci sono altre criticità e se qualcuno in questo periodo ha aumentato i prezzi va denunciato». Un invito che arriva anche dal Codacons: «Segnalate sempre se si capisce che i prezzi, come avvenuto per le mascherine, non sono quelli di sempre».

Il commercio, anzi, si muove per bloccare i prezzi. «Come gruppo – aggiunge Tabarrini, titolare di due punti vendita Simply - non solo non abbiamo aumentato ma abbiamo “fissato” 500 prodotti e parteciperemo alla spesa solidale, praticando un ulteriore sconto a chi si presenterà con la card. Siamo consapevoli delle difficoltà che sta attraversando il Paese e vogliamo essere parte integrante anche a livello sociale per chi ha più bisogno. In questo momento ogni aumento di prezzi, fatta eccezione per l’ortofrutta, sarebbe ingiustificato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero