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PERUGIA- L’impennata dello screening riporta a quote record i casi giornalieri di coronavirus nella regione: ieri 783 nuovi positivi, il massimo mai registrato, a fronte di 5.824 tamponi eseguiti, il numero più alto in questa seconda fase epidemica. Di questi, più della metà sono “ripetuti”: sono infatti 2.672 i casi testati nell’ultima giornata con un tasso di positività del 29,3%, in linea col tasso settimanale. La curva degli attualmente positivi non decolla comunque grazie a 325 guariti “liberati” nell’ultima giornata, col tasso di guarigione che dal 32,9% del primo novembre (minimo storico) è risalito fino al 35,4 (36,4% in Italia). Il virus continua a propagarsi nei territori, entrando anche in caserma, e a fare vittime: ieri altre 8.
Nonostante il numero record di nuovi positivi, il dato settimanale aggregato non decolla, ma da quattro giorni (dopo una flessione registrata domenica) sta riprendendo quota: da 3.992 casi settimanali riferiti all’8 novembre si è arrivati ai 4.212 di ieri. In calo il numero dei degenti ospedalieri Covid, passati da 427 a 423, ma sale il numero degli assistiti in terapia intensiva: da 68 a 69. Il dato settimanale, riferito alle variazioni giornaliere dei ricoveri (non è noto il dato sui flussi in entrata e uscita dagli ospedali) parla di 54 nuovi casi rispetto ai 71 che si contavano il giorno precedente. Stabile a 19 il dato settimanale riferito alle variazioni nelle terapie intensive, col massimo che resta 21 registrato il 31 ottobre. Sui dati ospedalieri pesa anche il bilancio delle morti Covid: delle otto registrate nel bollettino quotidiano, tre sono avvenute in ospedale. Si tratta di un ternano di 75 anni e un narnese di 95 deceduti al Santa Maria di Terni, mentre all’ospedale di Città di Castello ha perso la vita un tifernate di 74 anni. Gli altri decessi riguardano un altro ternano e cittadini residenti a Perugia, Foligno, Orvieto e Trevi che ieri ha conosciuto la sua prima vittima Covid, un anziano del posto. «Un giorno molto triste per la nostra comunità», ha commentato il sindaco Sperandio.
Restando ai territori, il virus resta diffuso in 90 comuni su 92, e in 36 di questi lo è in maniera più pressante: a tanto ammontano infatti le città con più di 10 casi attivi ogni mille abitanti.
Tra questi, anche due carabinieri della locale stazione che, per consentire lo screening anche al resto del personale, è stata chiusa. In giornata, sempre a Gualdo sarà noto l’esito dei controlli su studenti e insegnanti, oltre 300 persone coinvolte in positività riscontrate nelle scuole infanzia e primaria che per ora restano chiuse. A proposito di studenti, a Marsciano il sindaco Francesca Mele ha reso noto che dall’inizio della seconda fase epidemica sono stati 19 gli alunni positivi (11 guariti), 8 i docenti con due classi isolate. Anche Spello ha conosciuto un’impennata di casi: quelli totali dal 31 ottobre a ieri sono passati da 66 a 136. Tra i positivi anche sei suore del monastero delle Clarisse.
Tornando all’evoluzione del contagio, si sta progressivamente stabilizzando – nonostante la variabilità dei casi giornalieri – il numero settimanale di positivi asintomatici: 3.077 quelli scoperti nell’ultima settimana, 3.100 in quella precedente. Viceversa, i contagi emersi da sospetto diagnostico crescono di settimana in settimana (da 757 a 1.135): ieri 212 su 783, con l’incidenza passata dal 20 al 27%. Ed è tra questi pazienti che si annidano i rischi per potenziali nuovi degenti ospedalieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero